BLITZ DELLA POLIZIA NELLA SEDE PPE A BRUXELLES: COSA SUCCEDE
Per qualche ora si è temuto che l’inchiesta del Qatargate fosse pronta ad ampliarsi anche su membri del Partito Popolare Europeo: e invece il maxi blitz della Polizia belga ieri a Bruxelles nella sede del PPE è destinato a tutta un’altra vicenda, anche se sempre legata potenzialmente ad uno scandalo europeo. Attorno alle ore 9 di martedì 4 aprile gli investigatori di Bruxelles hanno fatto irruzione nella sede di rue du Commerce, sequestrando alcuni computer: alcune fonti del PPE ai media hanno indicato che il blitz sarebbe letto ad indagini sul deputato tedesco della CDU, Mario Voigt, leader dei cristianodemocratici in Turingia.
Voigt tra l’altro è stato incaricato nel 2019 dal leader PPE Manfred Weber di condurre la campagna elettorale digitale per il partito: all’epoca Weber era il capogruppo al Parlamento europeo ma anche candidato alla presidenza della Commissione (lo “Spitzenkandidat”). Se le indagini dovesse proseguire e “lambire” direttamente Weber ecco conseguenze politiche importanti potrebbero aversi nel più rappresentato partito europeo in vista delle Elezioni Europee del 2024. «Il Partito popolare europeo conferma che martedì 4 aprile alcuni rappresentanti delle autorità di polizia belghe e tedesche hanno visitato la sede del partito a Bruxelles. L’azione è collegata a un’inchiesta in corso in Turingia, in Germania», scrive una nota del PPE emersa nelle scorse ore.
SOSPETTI SU FRODE PER L’EURODEPUTATO PPE VOIGT, LEADER CDU DI TURINGIA
Lo stesso partito di cui fanno parte in Italia Forza Italia e Noi Moderati ha poi aggiunto in merito al maxi blitz nella sede PPE di Bruxelles, «il partito sta collaborando in piena trasparenza con le autorità, fornendo tutte le informazioni e la documentazione del caso. Poiché si tratta di un’indagine legale in corso, il Ppe non fornirà altri commenti». Resta dunque da capire come mai le indagini sul deputato e leader CDU della Turingia siano condotte e correlate anche per il Partito Popolare Europeo, anche se il legame sembra già dato per “scontato”.
Mario Voigt è accusato di aver ricevuto proprio nella campagna elettorale per le Europee 2019 una tangente da un’agenzia di comunicazione di Jena, per poi ricoprire il ruolo di capo dei social media dello stesso Ppe: la sospetta corruzione di Voigt sarebbe dunque legata al PPE e al suo leader Weber per quanto avvenuto 5 anni fa. Dopo che Erfurt aveva aperto un’indagine per sospetta corruzione ora pare che il tribunale distrettuale dello stesso capoluogo della Turingia abbia emesso un mandato di perquisizione in Ue per permettere alle polizia tedesca di agire con il sostegno delle autorità di Bruxelles.