Prada apre le porte ai talenti con un piano di 400 assunzioni entro la fine dell’anno. In questo contesto l’Academy ha un ruolo fondamentale: «Consideriamo nostro dovere continuare a formare giovani talenti e mantenere vivo il sapere artigianale», dichiara Massimo Vian, direttore industriale del Gruppo Prada a Quotidiano Nazionale. Questo piano di assunzioni conferma lo stato di buona salute già emerso dagli ultimi dati economici dell’azienda: «Sono arrivato in Prada nel 2020, nel periodo più buio, e già erano visibili le fondamenta solide del Gruppo che ci hanno consentito di uscire bene da quella fase. Nel 2021 il piano industriale confermava già una crescita; questo è un ulteriore passo nella direzione dello sviluppo». Se da un lato c’è l’orgoglio di lanciare un piano ambizioso, dall’altro c’è la voglia di investire per alzare l’asticella, mettendo un tassello per il futuro.
«Lo comunichiamo adesso perché siamo sereni rispetto a queste ambizioni di crescita e vogliamo renderlo pubblico. Ma la crescita, anche se non con questi ritmi, continua dalla fondazione di Prada», aggiunge Massimo Vian. L’altro obiettivo è consolidare le strutture produttive. È stato intrapreso un percorso di «internalizzazione delle produzioni mantenendo però solide partnership con i nostri fornitori di primo livello, che crescono insieme a noi». Inoltre, Prada vuole accorciare la filiera, valorizzando al contempo i partner storici. «Questo consente maggiore controllo sulla tracciabilità delle produzioni e un miglior servizio ai nostri negozi».
LE SOLUZIONI ALLA CARENZA DI MANODOPERA SPECIALIZZATA
Al centro del programma del Gruppo Prada ci sono Toscana, Umbria e Marche, a conferma che l’interesse è in Italia, «in particolare, dove ci sono i distretti delle eccellenze produttive». Una scelta tutt’altro che casuale. Infatti, Massimo Vian spiega che la Toscana è stata scelta per «pelletterie e calzature», le Marche per le «calzature» e l’Umbria per «la maglieria con filati pregiati». Questo investimento consente «velocità e sinergie fondamentali per rispondere alla domanda del nostro settore». Al Quotidiano Nazionale fa anche una riflessione sulla carenza di manodopera specializzata: «Il mondo industriale deve biasimare se stesso (..). Dobbiamo tutti, istituzioni e imprese, rimboccarci le maniche e fare ognuno il proprio lavoro. E il nostro è quello di formare i giovani. Oggi nel nostro settore c’è un tema di carenza ma anche di forte competizione». Quindi, l’Italia deve essere in grado di attirare talenti e formare i giovani. «Bisogna investire nel capitale umano e in infrastrutture che possano essere accoglienti. (..) Non si può pensare che la dedizione sia un fatto dovuto: tocca a noi fare i primi passi per meritare l’attenzione di giovani che hanno ambizioni. Il Gruppo Prada anche in questo ha precorso i tempi, investendo nella qualità dei luoghi di lavoro, dove il benessere di chi li abita è da sempre al centro».