Il numero uno della Coldiretti, Ettore Prandini, è stato intervistato questa mattina in diretta su Rai Uno, nel corso del programma Uno Mattina, in occasione del 21esimo Forum internazionale dell’agroalimentare. Ettore Prandini ha snocciolato i grandi numeri del settore agroalimentare italiano, spiegando: “Si sottovaluta la forza dell’agricoltura, dell’agroalimentare, quest’anno sono 600miliardi di valore, è il settore che cresce di più di tutti gli altri, con 4 milioni di occupati, 60 miliardi di esportazioni, tutti dati positivi che danno una risposta significativa ad un Paese come il nostro che si caratterizza sulla qualità dei nostri prodotti”. Numeri davvero “monstre” quindi quelli dell’agroalimentare in Italia, ma come spiegato dal numero uno della Coldiretti, spesso e volentieri sono quasi snobbati se non ignorati.
Massimiliano Ossini, il conduttore di Uno Mattina, ha chiesto ad Ettore Prandini cosa bisogna fare per il settore? “C’è molto da poter e dover fare – ha spiegato – riteniamo che agricoltura e agroalimentare debbano essere accompagnati anche in termine di innovazioni, bisogna trasformare ad esempio con strumenti in grado di tradurre in tutte le lingue quelli che sono i nostri elementi distintivi, bisogna valorizzare i nostri cuochi presenti in tanti Paesi che sono dei veri e propri ambasciatori, difendendo i nostri prodotti DOP e OG, che ci caratterizzando, e infine, vanno coinvolti sempre di più i giovani”.
ETTORE PRANDINI, NUMERO UNO DELLA COLDIRETTI: “I GIOVANI E LA TECNOLOGIA NELL’AGROALIMENTARE”
Proprio i giovani e la tecnologia sono i due temi centrali per il futuro del settore agroalimentare. Ettore Prandini precisa: “Il tema della formazione e della ricerca è spesso sottovalutato nel nostro Paese. Se noi guardiamo i meccanismi utilizzati che venivano utilizzati fino a pochi anni fa e guardiamo a ciò che accade oggi, è fuori dubbio che i giovani diventano un’accelerazione per implementare le tecnologie”.
“In 5 anni – ha continuato Prandini – abbiamo implementato la tecnologia del 2.300 per cento in più”. Quindi Prandini ha concluso con un messaggio: “Ogni volta che noi mettiamo in discussione la filiera agroalimentare mettiamo in discussione uno dei cardini dell’intera economia italiana”. A Uno Mattina anche il ministro dell’agricoltura Lollobrigida, che si è soffermato sulla carne sintetica, spiegando: “Consideriamo coloro che lavorano nel settore come dei custodi del territorio, coloro che lo manutengono attraverso l’allevamento e l’agricoltura, la produzione umana, questo è l’elemento che dobbiamo difendere. Immaginiamo di produrre cibo togliendo dal rapporto millenario fra uomo e terra, per noi è sbagliato, immaginare di produrre in maniera industriale il cibo anzichè attraverso l’allevamento è una cosa che noi non condividiamo e non siamo gli unici. Non dobbiamo trasformare la civiltà in qualcosa che cancella il cibo come l’abbiamo sempre concepito fino ad ora”.