Pranzo di Natale 2020 all’insegna dell’originalità oppure della tradizione? Mentre si avvicina uno degli appuntamenti più attesi, nell’anno della pandemia da Covid-19 proprio le nozioni di modernità e fedeltà alla tradizione perdono di senso dato che le categorie e i rituali a cui eravamo abituati sono stati irrimediabilmente stravolti dal Coronavirus e dalle nuove norme igienico-sanitarie. Motivo per cui quest’anno sarà difficile parlare di “pranzo tradizionale” anche solo per il fatto che sarà una ricorrenza molto più intima e raccolta, ma anche perché tra ristoranti chiusi e la difficoltà di avere tanti commensali a cui far assaggiare le nostre ricette (o le variazioni sul tema) il pranzo stesso assumerà un’altra connotazione.



E così, negli ultimi tempi, a tenere banco nel dibattito pubblico più che le singole portate del menu che si preparerà sono le regole per evitare i contagi, su come disporsi a tavola e servire le pietanze: tuttavia, se sarà in via eccezionale un Natale in tono più dimesso, la creatività oppure, sull’altro versante, il cercare di rimanere fedeli alla tradizione non sono vietati. Spazio dunque a ricette in cui a dominare sarà la carne, anche come protagonista dei primi (meglio ancora e pasta fatta in casa), per poi passare al classico cappone e ai dolci: ma vediamo di seguito quali sono le proposte dei ristoranti -ovviamente nella forma del delivery- e degli chef stellati per un pranzo di Natale 2020 comunque da ricordare, nonostante tutto.



PRANZO DI NATALE 2020, RISTORANTI E RICETTE

Nonostante questo Natale dovranno restare chiusi, sono diversi gli chef stellati e titolari di ristoranti che hanno deciso di suggerire in anticipo il loro menu per il pranzo del 25 dicembre, restando come detto fedeli alla tradizione ma pure rivisitando in maniera creativi alcuni dei capisaldi della cucina nostrana. Un modo per esaltare le nostre origini e quelle atmosfere festive in compagnia, a casa come in giro, che quest’anno non potremo vivere: insomma, la cucina come metafora per non dimenticare il passato ma guardare anche con un pizzico di speranza al futuro come fa lo chef Riccardo Bassetti con un piatto tricolore chiamato “Omaggio all’Italia”.



Tra le proposte dei numeri uno della cucina si parte con gli immancabili agnolotti della tradizione piemontese, serviti in brodo (ma in tal caso attenzione pure ai cappelletti o ai ravioli di cotechino, sempre in brodo) o nel classico sugo d’arrosto. Per quanto riguarda i secondi piatti, spazio all’agnello (ad esempio nella ricetta all’aglio nero e ribes di Christian e Manuel Costardi) o un altro ‘must’ come il cappone nella versione laccata al melograno di Paolo Griffa, ma pure le capesante. E i dolci? Non possono mai mancare a tavola le ‘cartellate’ fritte, nella gustosa ricetta pugliese e condite col vin cotto, oltre alle zeppone di Natale che lo chef Cristoforo Trapani presenta nella versione partenopea e con tutti gli aromi e profumi delle feste, ossia arancia e limone.

TRA MODERNITA’ E TRADIZIONE AL TEMPO DEL COVID

Tuttavia, c’è anche un’altra soluzione per il pranzo di Natale se non si vuole cucinare ma si vuole sperimentare qualcosa di nuovo, pur come detto fedele alle tradizioni: coi ristoranti chiusi, molti chef si affideranno al delivery con delle box personalizzate e con un menu d’eccezione. Ne proponiamo qui solo alcuni, a mo’ d’esempio e con i prezzi indicati: si parte con i fratelli Cerea che dal loro ristorante 3 Stelle Michelin faranno ‘uscire’ due menu diversi che comprendono ad esempio, paté di vitello, salmone affumicato, raviolini del plin, tacchinella nera ripiena con patate e il classico panettone, mentre ad esempio c’è chi come lo chef Eugenio Boer che ha pensato a una forma di delivery “Bu:r a Casa” assieme a Carlotta Perilli con un pranzo take away fino alle ore 13 del 24 dicembre.

La sua proposta è imperniato attorno alla sua versione del vitello tonnato, insalata russa e gambero rosso, per poi proseguire coi cappelletti di cappone in brodo, alletto ruspante e filetto in crosta (chiudendo poi con crema al mascarpone: totale 70 euro). A Milano, invece, lo chef Claudio Sadler propone un menu di Natale alla carta che può essere ‘assemblato’ sul suo shop online e poi consegnato: se fra gli antipasti spiccano un trancio di foie gras o l’insalata di astice, fra i primi dominano ovviamente i cappelletti, in brodo o con crema di Grana Padano, seguiti dal petto di cappone, baccalà o guancia di vitello al Buttafuoco, mentre per quanto concerne i dessert spazio ai panettoni o ai pandori entrambi firmati Sadler.