PRANZO DI NATALE, CON LA VARIANTE OMICRON E…
Pranzo di Natale: che sia al ristorante o a casa è già tempo di iniziare a pensare a quali ricette gustare in vista della festa della famiglia per eccellenza. Variante Omicron permettendo, questo Natale sarà diverso da quello 2020, quando le festività videro l’Italia in zona rossa. Grazie ai vaccini la sensazione è che si possa continuare ad assaporare non solo ottime pietanze, ma anche un certo grado di serenità, per la gioia dei ristoratori che sperano di rientrare dalle perdite dettate dalla pandemia.
E allora, cosa mangiare il giorno di Natale? Che si tratti di chef stellati o di rustiche trattorie, il nostro consiglio almeno per il giorno di Natale è quello di affidarsi a ricette tipiche, tradizionali. Per i voli pindarici a tavola ci sono altri 364 giorni l’anno: a Natale preferiamo andare sull’usato sicuro, sui piatti che stuzzicano i ricordi, che riscaldano il cuore. Sì, ma quali?
PRANZO DI NATALE, RISTORANTI E RICETTE: ALLA SCOPERTA DEL MENU’ TRADIZIONALE
In un Paese gastronomicamente evoluto come l’Italia a questo domanda ci sono diverse risposte corrette. Si potrebbe dire: una per ogni Regione, ma anche per ogni provincia, addirittura Comune della Penisola. Qualche esempio? Eccolo! Può non essere definito pranzo di Natale tradizionale uno che abbia come primo piatto i tortellini in brodo di cappone con le varianti dei cappelletti o cappellacci tipici della tradizione romagnola? Risposta: ovviamente no.
E ancora: sono o non sono le lasagne alla bolognese, condite con ragù, besciamella e tanto formaggio uno dei piatti più amati anche al di fuori dell’Emilia-Romagna? Risposta: lo sono! Lo stesso discorso sarebbe valido per altre pietanze quali la minestra maritata (popolare soprattutto al Sud) o gli agnolotti in Piemonte, i risotti al radicchio in Veneto. Insomma, le alternative non mancano: noi abbiamo già l’acquolina in bocca…