È stato condannato Kazi Ibrahim, noto predicatore islamico e capo di una moschea situata a Dacca, in Bangladesh, per avere diffuso false informazioni sul Coronavirus, fra cui anche quella secondo cui Israele avrebbe utilizzato i vaccini Covid per spiare la popolazione dell’intero orbe terracqueo. I suoi sermoni controversi sono diventati virali nel pieno della pandemia, con particolare riferimento al periodo in cui essa ha flagellato più severamente il mondo, mietendo un elevato numero di contagi e di vittime.



In uno dei suoi discorsi, Ibrahim diceva di aver trovato una formula matematica che poteva essere utilizzata per produrre un vaccino tra le proprie mura domestiche. Come ricorda “Insider Paper”, l’uomo è stato arrestato per incitamento religioso alla fine del 2021 in base alla legge sulla sicurezza digitale del Bangladesh, anche se la polizia non ha rivelato pubblicamente quale sia il sermone specifico per il quale è stato accusato. Il diretto interessato ha ammesso la propria colpevolezza e il tribunale lo ha condannato a scontare la pena, come riferito dal procuratore Nazrul Islam all’agenzia di stampa internazionale AFP.



CAPO MOSCHEA CONDANNATO: DIVULGÒ FAKE NEWS SUL COVID E SUI VACCINI

Mentre gli operatori sanitari del Bangladesh lottavano per tenere sotto controllo la pandemia, Ibrahim dal canto suo fece online una serie di commenti pubblici che indicavano come vi fosse un lato oscuro nei vaccini Covid, citando anche le teorie dell’allora presidente brasiliano Jair Bolsonaro, secondo le quali l’inoculazione avrebbe potuto portare le donne a farsi crescere la barba e gli uomini a parlare con voci effeminate.

Infine, in un’altra orazione, il predicatore islamico – riporta ancora una volta il quotidiano “Insider Paper” – è arrivato ad asserire che il fondatore di Microsoft e filantropo Bill Gates avrebbe collaborato con il governo dello Stato di Israele per impiantare microchip nei cittadini del Bangladesh mediante i vaccini Covid, così da poterli controllare.