Maestro agli alunni: “Preghiamo per la Salernitana”
Quanti tifosi si affidano alle preghiere per i risultati delle proprie squadre del cuore? Il sacro e profano si mescolano spesso, ma stavolta a far discutere è il maestro di una scuola elementare, reo di aver chiesto ai suoi alunni di pregare in classe per la salvezza della Salernitana. Protagonista di questa insolita vicenda è Riccardo Ragone, maestro della scuola ‘Matteo Mari’ di Salerno. Un insegnante in apparenza come tanti, ma con metodi d’insegnamento insoliti e bizzarri. Tutta colpa di un video girato all’interno dell’istituto che, destinato a un uso privato, è finito invece sui social ed è diventato immediatamente virale: si sente la voce fuori campo di un uomo, probabilmente il maestro elementare, che prega recitando in coro con la classe, inquadrata in primo piano, l’Ave Maria: “Affinché questa volta la Salernitana vinca senza farci soffrire” e poi incita i bambini ad esultare con una serie di ‘Ip Ip Urrà’.
Seguono cori e canti da stadio coinvolgendo i piccoli tifosi, tutti però, rigorosamente protetti dalla mascherina. “Chi segna oggi?” domanda alla classe. E la classe all’unisono risponde: “Djuric“. Dall’entusiasmo presente in questo video, però, si passa all’indagine che l’ufficio scolastico regionale, informato dell’accaduto, ha aperto per capire con esattezza cosa sia accaduto. Sulle colonne del ‘Corriere del mezzogiorno’ vengono riportate le parole della preside, Mirella Amato, soprannominata ‘Mari’: “È uno sforzo per creare gruppo in allegria senza animosità nei confronti dell’avversario“.
La preside e i genitori sostengono il maestro…
Pur dichiarandosi ‘sorpresa’, non condanna il maestro per aver fatto fare il tifo alla Salernitana. A sostegno dell’insegnante ci sono anche i genitori degli alunni della 4 C della scuola primaria, che in una lettera indirizzata alla dirigente scolastica, Mirella Amato, scrivono: “Ringraziamo il maestro Riccardo Ragone per dare ai nostri figli momenti gioiosi post Covid e gli siamo vicini perché ha agito in buona fede e con finalità partecipative. I bambini si sono rallegrati con l’insegnante, la cui iniziativa è stata una forma augurale, socializzante per questo evento sentito in ogni parte della città“.
E ancora, proseguono i genitori: “Da questo la scuola dovrebbe trarre un insegnamento in quanto, oggi, occorre più che mai una scuola diversa per una società nuova, formativa non del passato, che è storia, ma del futuro, dell’era digitale in cui i nostri figli devono, fin da oggi, operare perché domani è già troppo tardi. Il maestro Riccardo ha trasferito ai nostri figli l’attesa e l’entusiasmo sportivo delle nostre famiglie e di tutta la città. Se il vivere della società nella parte bella e più significativa fosse trasferita nelle scuole, come oggi si è verificato, sarebbe educativo e formativo per i nostri figli“.