Al termine dell’Adorazione Eucaristica, Papa Francesco ha concesso l’indulgenza plenaria a tutti coloro che hanno ricevuto la Benedizione Urbi et Orbi. Con l’ostensorio in mano infatti il Santo Padre si è di nuovo affacciato verso una Piazza San Pietro fisicamente deserta, ma soprattutto verso il mondo intero unito nella preghiera in questo momento solenne e drammatico, accompagnato dal suono a distesa delle campane della Basilica di San Pietro. Una Benedizione Urbi et Orbi che possiamo ben definire storica, perché senza le condizioni normalmente richieste per ricevere l’indulgenza plenaria che ad essa si accompagna. Benedizione anche silenziosa, senza alcuna preghiera espressa a voce mentre Papa Francesco faceva con l’ostensorio il segno della Croce verso la piazza e verso tutti coloro che hanno pregato con lui nel mondo intero. Un messaggio dunque fortissimo: la Benedizione e la Misericordia del Signore Gesù sono per tutti, basta avere un cuore aperto a questo Amore infinito. Questo è il dono più grande che il Papa e la Chiesa possono fare ad ogni uomo in questo frangente storico: non è retorica, venerdì 27 marzo 2020 è una data che è davvero destinata a lasciare un segno profondo nella storia dell’umanità intera. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)



VIDEO, LA PREGHIERA DEL PAPA, L’INDULGENZA PLENARIA E LA BENEDIZIONE URBI ET ORBI

ADORAZIONE EUCARISTICA PRIMA DELLA BENEDIZIONE URBI ET ORBI CON INDULGENZA PLENARIA

La preghiera di Papa Francesco prosegue con l’Adorazione Eucaristica, dunque con la preghiera silenziosa davanti al Corpo di Cristo esposto su un altare posto all’ingresso della Basilica di San Pietro. Minuti di intenso raccoglimento, mentre risuonano le note di un inno liturgico, l’Adoro Te devote composto da san Tommaso d’Aquino, seguito poi da alcune litanie ed invocazioni. Papa Francesco e i pochi altri prelati presenti insieme al Santo Padre si sono dunque raccolti in preghiera davanti al Santissimo Sacramento prima di procedere con la Benedizione Urbi et Orbi che completerà questa preghiera straordinaria con indulgenza plenaria in occasione della pandemia di Coronavirus, che sta turbando l’intera umanità. Per chi ha fede, ma forse non solamente per i credenti, questo dunque è il momento di pregare il Signore, di avere quella fede che Francesco ha ricordato poco fa, quella cioè che Gesù aveva chiesto ai suoi discepoli smarriti e terrorizzati su una nave in mezzo al Mare di Galilea in tempesta, che è l’episodio evangelico di riferimento scelto dal Pontefice per questo momento straordinario di preghiera per il mondo intero. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)



I GESTI DI PAPA FRANCESCO IN QUESTA PREGHIERA STRAORDINARIA

La preghiera di Papa Francesco cade in un venerdì di Quaresima: “Perché avete paura? Non avete ancora fede?” è la domanda che riecheggia dall’episodio evangelico scelto, quello della tempesta sul Mare di Galilea. A poca distanza dalla Pasqua, il Pontefice ci ricorda che il Signore Gesù è morto in croce per gli uomini, da Piazza San Pietro – che fu il luogo del martirio di Pietro, roccia della Chiesa – dunque si alza questa preghiera davvero speciale per una umanità davvero bisognosa dell’indulgenza e della Benedizione Urbi et Orbi, la benedizione di un Dio che non lascia sola l’umanità nel momento della prova più difficile, la “tempesta inaspettata e furiosa” che è l’immagine con cui Papa Francesco ha descritto la pandemia di Coronavirus. Papa Francesco si è poi spostato di qualche metro, per pregare prima davanti all’immagine di Maria ‘Salus Popoli Romani’ e poi davanti al Crocifisso di San Marcello al Corso, le due immagini iconiche che il Santo Padre andò a pregare già in occasione della sua uscita dal Vaticano di domenica 15 marzo per invocare la fine della pandemia di Coronavirus. Preghiere in questo caso silenziose, chiuse dal gesto di inginocchiarsi davanti al Crocifisso per baciarne i piedi in segno di venerazione. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)



LE PRIME PAROLE DI PAPA FRANCESCO NELLA PREGHIERA IN PIAZZA SAN PIETRO

Papa Francesco prega da solo, in una Piazza San Pietro deserta e sotto la pioggia. Questa immagine iconica apre il collegamento per questa preghiera straordinaria con Benedizione Urbi et Orbi e indulgenza plenaria contro il Coronavirus. Siamo in un momento di “tempesta” per il mondo intero, che Papa Francesco paragona all’episodio evangelico nel quale Gesù con gli Apostoli si trova su una nave in mezzo al Mare di Galilea in tempesta. Il Maestro si rivolge ai suoi discepoli chiedendo loro perché hanno paura: una domanda che risuona fortissima anche oggi, perché il mondo ha paura e si ritrova davanti a una pausa forzata alla corsa spesso esagerata dell’umanità. Davanti alla minaccia, vogliamo ‘svegliare’ Gesù: è il momento in cui reimpostare la rotta della nostra vita, con l’esempio di tante persone che hanno avuto il coraggio di donare le proprie vite seguendo lo Spirito. Per grazia di Dio questi esempi sono tanti, allora possiamo affidare al Signore le nostre paure e le nostre difficoltà, consapevoli che con lui torna il sereno, perché con Dio la vita non muore mai. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

COMINCIA LA PREGHIERA DEL PAPA PER L’INDULGENZA

Pochi minuti ormai ci separano dalla preghiera di Papa Francesco con Benedizione Urbi et Orbi, l’atto certamente più significativo di una settimana che il Santo Padre ha voluto fosse espressamente dedicata alla preghiera contro la pandemia di Coronavirus. Ricordiamo che un altro momento molto significativo ha avuto luogo appena due giorni fa, quando in occasione della ricorrenza della festività dell’Annunciazione (25 marzo, nove mesi prima di Natale) Papa Francesco aveva invitato i cristiani di tutte le confessioni a pregare insieme a mezzogiorno con il Padre Nostro, che è la preghiera comunque ad ogni confessione cristiana in quanto insegnata da Gesù stesso ai suoi Apostoli.

Oggi è invece un venerdì di Quaresima, data dunque a sua volta significativa per i credenti: siamo sempre più vicini alla Pasqua e si fa ormai sempre più concreta la possibilità di una Settimana Santa senza celebrazioni, almeno in molti Paesi del mondo. Anche questa è una grave conseguenza del diffondersi dell’epidemia di Coronavirus e la risposta degli uomini di fede è il riunirsi in preghiera. Piazza San Pietro è per cause di forza maggiore deserta, ma sicuramente intorno a Papa Francesco ci sarà spiritualmente il mondo intero, pronto a ricevere la Benedizione Urbi et Orbi del Pontefice… (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

LA BENEDIZIONE URBI ET ORBI

La preghiera di Papa Francesco oggi in una Piazza San Pietro deserta culminerà dunque con la Benedizione Urbi et Orbi, che è rivolta alla città di Roma di cui il Pontefice è vescovo e al mondo intero, in quanto Vicario di Cristo. Normalmente la Benedizione Urbi et Orbi, alla quale è annessa l’indulgenza plenaria che infatti è prevista anche oggi, ha luogo in occasione dell’elezione del nuovo Papa e ogni anno nelle due principali solennità liturgiche, cioè Natale e Pasqua.

Facolta del Santo Padre è chiaramente di scegliere altre occasioni speciali nelle quali impartire a tutti i fedeli del mondo la Benedizione Urbi et Orbi, una pandemia come il Coronavirus che sta creando tanto dolore, sofferenza e morte richiede naturalmente la vicinanza del Papa a tutto il popolo di Dio ed ecco allora un gesto che per chi crede vale anche più di ogni possibile aiuto materiale: è l’occasione della remissione dei peccati, in particolare per i malati e i sofferenti, ma aperta a tutti secondo condizioni che si adattano all’eccezionalità di questo periodo. A poco più di due settimane dalla Pasqua, domenica 12 aprile, quando si ripeterà questa Benedizione Urbi et Orbi per la solennità, ecco dunque un momento che entrerà senza dubbio nei libri di storia. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

UN GESTO CON MOLTI PRECEDENTI

La preghiera di Papa Francesco che culminerà con la Benedizione Urbi et Orbi è un gesto che ha molti precedenti nella storia della Chiesa Cattolica, con i Pontefici che si sono resi più vicini possibile al popolo durante i momenti più drammatici. Cambiano certamente le circostanze: nel Terzo Millennio il gesto di Papa Francesco può arrivare ovunque nel mondo anche se Piazza San Pietro resterà necessariamente vuota in ossequio alle norme anti-contagio, ma i precedenti come detto sono davvero numerosi.

Preghiera straordinarie con indulgenza sono state frequenti in occasioni di guerre e soprattutto di pestilenze; pensando anche solo a Roma, la città di cui ogni Papa naturalmente è Vescovo, si possono ricordare le terribili epidemie di peste del Medioevo. Proprio alle indulgenze che i Pontefici concedevano si legano le nascite delle Confraternite della buona Morte, che avevano il compito di dare degna sepoltura agli appestati abbandonati nelle strade. Da questo nasce la settima opera di Misericordia corporale, seppellire i defunti. Episodi lontanissimi nel tempo, ma se si pensa alle condizioni di chi muore in totale isolamento e senza nemmeno il conforto dei funerali, ecco che pure il Coronavirus del 2020 ci richiama a questi gesti così significativi. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

I SIMBOLI DELLA PREGHIERA DEL PAPA

Oltre a richiedere l’indulgenza plenaria contro i peccati, il gesto straordinario di Papa Francesco e dell’intera Chiesa Cattolica affinché possa cessare al più presto la pandemia da coronvirus richiede la presenza di due simboli non “casuali”. Alle ore 18 per la diretta mondiale in video streaming e tv nazionali, il Pontefice da Piazza San Pietro oltre alla benedizione Urbi et Orbi, all’adorazione eucaristica e alla richiesta di indulgenza si avvarrà della presenza dell’icona della Salus Popoli Romani e del Crocifisso di San Marcello al Corso. Si tratta delle due immagini iconiche che Papa Francesco andò a venerare nell’ormai famosa “passeggiata” di domenica 15 marzo per invocare la fine dalla pandemia.

Sono due immagini strettamente legate nella storia alla preghiera per la cessazione delle epidemie, «Due immagini che esprimono l’amore totalmente donato e che chiedono di alzare gli occhi al Cielo e avere fede» riporta la Santa Sede. In particolare il Crocifisso è definito “miracoloso” per un motivo molto particolare: nel 1519 scampò miracolosamente e rimase intatto dall’incendio che devastò la chiesa che lo ospitava. Nel 1522 venne per questo motivo portato in processione per tutti i rioni della Capitale, gesto cui venne attribuita la cessazione dell’epidemia di peste che aveva colpito Roma. La preghiera, il simbolo, la presenza e il silenzio; la Chiesa si “arma” per la grazia da richiedere al mondo e per il mondo.

LA PREGHIERA UNIVERSALE CONTRO IL CORONAVIRUS

Si conclude con il terzo gesto la Settimana Speciale di preghiera per la fine della pandemia da coronavirus indetta da Papa Francesco nell’Angelus del 22 marzo scorso: dopo il video diffuso in tutto il mondo martedì e dopo il Padre Nostro universale di mercoledì, oggi è la volta della Preghiera del Papa con adozione del Santissimo Sacramento e benedizione finale Urbi et Orbi. Il tutto con la possibilità per ogni fedele che ci partecipa in rigorosa diretta video streaming – le chiese sono chiusi e i luoghi di assembramento praticamente in ogni parte del mondo per via della pandemia da Covid-19 – di poter ottenere l’indulgenza plenaria: alle ore 18.00 di oggi i cattolici di tutto il mondo sono invitati ad unirsi spiritualmente, attraverso i mezzi di comunicazione previsti (la diretta tv e video streaming su YouTube Vatican News), a Papa Francesco che presiederà un momento di preghiera di circa un’ora.

Il tutto dal Sagrato della Basilica di San Pietro, con la Piazza vuota: «Ascolteremo la Parola di Dio, eleveremo la nostra supplica, adoreremo il Santissimo Sacramento, con il quale al termine darò la Benedizione Urbi et Orbi, a cui sarà annessa la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria». Come fa sapere la Santa Sede in un comunicato con tutti i dettagli, «Dopo l’ascolto della Parola di Dio, Papa Francesco terrà una meditazione. Il Santissimo Sacramento sarà esposto sull’altare collocato nell’atrio della Basilica Vaticana e dopo la supplica, seguirà il rito della Benedizione eucaristica “Urbi et Orbi”». Al termine del momento di preghiera, l’Arciprete della Basilica di San Pietro Cardinal Angelo Comastri pronuncerà la formula per la proclamazione dell’indulgenza plenaria.

INDULGENZA PLENARIA: COS’È E COME OTTENERLA

Come chiarisce la dottrina cattolica, l’indulgenza plenaria è un elemento della dottrina cattolica con il quale si riferisce la possibilità di cancellare totalmente o con parziale remissione della pena temporale dovuta per i peccati già confessati e perdonati sacramentalmente. L’indulgenza che viene in alcune specifiche occasioni della vita cristiana concessa al popolo dei fedeli, dottrinalmente, cancella la pena temporale: in questi tempi straordinari, con le chiese chiuse per effetto del coronavirus e senza che vi sia la possibilità di una confessione intima con il proprio sacerdote, la Penitenzieria Apostolica ha messo a punto su intenzione di Papa Francesco una speciale indulgenza plenaria concessa ai malati di coronavirus, agli operatori sanitari, ai familiari e a quanti, con modalità differenti si prendono cura di chi sta male.

Tutti i dettagli su come ottenere l’indulgenza plenaria secondo l’ultimo decreto del 20 marzo li spieghiamo qui, mentre per quanto riguarda il momento di preghiera di oggi occorre sapere che le condizioni “speciali” garantite dal decreto della Penitenzieria vengono allargate a tutti coloro che parteciperanno al momento di preghiera universale di questo pomeriggio. «A tutti coloro che si uniranno spiritualmente a questo momento di preghiera tramite i media sarà concessa l’indulgenza plenaria secondo le condizioni previste dal recente decreto della Penitenzieria Apostolica» spiega il comunicato della Santa Sede siglato dal Pontefice.

BENEDIZIONE URBI ET ORBI DI PAPA FRANCESCO

A partire dalle ore 18 scatterà la diretta YouTube in video streaming dell’intenso momento di preghiera universale per chiedere al Signore la grazia di far cessare la catastrofe della pandemia coronavirus: sarà possibile seguire il tutto anche in diretta tv su Rai1 e su Tv2000, oppure in diretta radio sulla Radio Vaticana. A concludere il tutto Papa Francesco procederà con la benedizione “Urbi et Orbi”, letteralmente alla Città (Roma) e al mondo intero della cristianità. Si tratta di una delle preghiere più antiche della storia della Chiesa e riflette l’umile richiesta della misericordia divina che possa scendere sul cuore dilaniato, fragile e sofferente dell’uomo; con la Benedizione Urbi et Orbi la Chiesa concede a tutti i fedeli la possibilità di remissione di tutti i peccati e i drammi dovuti e collegati ad essi.

Come da tradizione della Santa Chiesa, la benedizione viene pronunciata in lingua latina da Papa Francesco e contiene tanto l’indulgenza plenaria quanto la formula per la remissione dei peccati: ecco qui di seguito il testo integrale della preghiera con traduzione in italiano «I Santi apostoli Pietro e Paolo, nel cui potere e autorità confidiamo, intercedano per noi presso Dio / Per le preghiere e i meriti della beata sempre vergine Maria, del beato san Michele arcangelo, del beato Giovanni Battista, dei santi apostoli Pietro e Paolo, e di tutti i santi, Dio onnipotente abbia misericordia di voi, e, perdonati tutti i vostri peccati, Gesù Cristo vi conduca alla vita eterna / Dio onnipotente e misericordioso vi dia l’indulgenza, l’assoluzione e il perdono di tutti i vostri peccati, un periodo di pentimento genuino e fruttuoso, un cuore sempre penitente e una conversione della vita, la grazia e il consiglio dello Spirito Santo, e la perseveranza continua nelle opere buone / E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre».
VIDEO, LA PREGHIERA DEL PAPA E LA BENEDIZIONE URBI ET ORBI