La variante Delta arriverà in massa anche in Italia, ma con la doppia dose di vaccino saremo coperti. Ne è convinto il professore Fabrizio Pregliasco, virologo all’Università Statale di Milano e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano, che intervistato stamane dal Corriere della Sera ha spiegato: “il colpo di coda arriverà. Se siamo fortunati, sperabilmente, i casi gravi non cresceranno proporzionalmente al contagio”. Sono a centinaia le varianti covid fino ad oggi individuate, “700 – precisa Pregliasco – alcune hanno minime differenze, ma quelle preoccupanti sono 4. Altre sono sotto osservazione. E la variante indiana, la Delta, che mescolata a quella sudafricana è diventata anche Delta plus, è più contagiosa e un po’ più cattivella”.
Contagi alti ma le vittime restano comunque contenute: “In Inghilterra – spiega ancora il virologo membro della task force della regione Lombardia – che è stata la prima ad aprire tutto e lasciare il virus a briglia sciolta, la variante sta causando 15 mila casi al giorno. Ma i morti sono tra i 10 e i 20. Non la media di 300 al giorno come in passato. I sintomi sono più o meno gli stessi, ma non c’è più la perdita dell’olfatto e sono più frequenti i casi gravi. Si infetta anche qualche vaccinato. Ma chi ha fatto già le due dosi rarissimamente ha degli effetti gravi. Per questo l’invito, ancora più intenso, è a vaccinarsi”. Prudente invece sulle mascherine, che ricordiamo, da lunedì 28 giugno non saranno più obbligatorio all’aperto: Pregliasco a riguardo cita il caso di Israele “dove la variante Delta sta aumentando i contagi e che già paventa di rimetterle. Un manuale non c’è. Però è difficile gestire le mascherine all’aperto. Almeno manteniamole al chiuso. Più mobilità c’è, più contatti ci sono, più c’è contagio”.
PREGLIASCO SULLE DISCOTECHE E I GIOVANI NON VACCINATI
Cautela anche per quanto riguarda la riapertura delle discoteche, che dovrebbero rialzare le serrande dal 10 luglio: “In discoteca si balla, si parla ad alta voce, perché c’è la musica alta. Le condizioni per nuovi focolai ci sono. Ne abbiamo già visti alcuni nelle palestre. Se riaprirle dipenderà dalla scelta politica. Temo si arriverà all’apertura. Speriamo che almeno si renda obbligatorio il green pass. Ma fatto bene. Con un controllo vero, non come l’anno scorso: i ragazzi davano i numeri di telefono falsi. E poi il contagio ripartì”.
Quindi il professor Pregliasco conclude: “Bisogna evitare che i ragazzi si trasformino in untori per le persone fragili. E la raccomandazione è di convincere anche chi non si è ancora vaccinato. Gli hub hanno fatto i grandi numeri. Ora bisogna lavorare di fino”.