Si parla di mascherine con il ricercatore e direttore sanitario dell’Ircss Istituto Galeazzi di Milano, membro della task force della regione Lombardia, Fabrizio Pregliasco. Negli scorsi giorni Anthony Fauci ha invitato le persone ad indossare due mascherine e a riguardo il medico milanese spiega: “Due mascherine possono dare una maggiore protezione – le parole ai microfoni di Fanpage.it – ma credo che sia un po’ esagerato lanciare questi messaggi. C’è addirittura chi dice di indossarne una al rovescio sull’altra, qualcosa che trovo bizzarro”.



Pregliasco sottolinea che anche una mascherina performante potrebbe non bastare “Se poi ci si accalca agli altri e non si fanno cose di buon senso…”. Ovviamente una Ffp2 rappresenta anche un problema economico: “Per una famiglia con due o tre figli, indossare ogni giorno una FFP2, è una cifra”. Sconsigliate in ogni caso le mascherine di stoffa: “Non proteggono? Assolutamente sì, è così. Sono un po’ un rischio. Sono mascherine da considerare solo nel momento in cui non c’è disponibilità delle chirurgiche”.



PREGLIASCO: “LE MASCHERINE CHIRURGICHE IL GOLD STANDARD”

Le migliori sembrano quindi essere le classiche chirurgiche, quelle di colore azzurro o bianco per intenderci: “Sono il gold standard: leggere, monouso, costano poco, danno meno fastidio e si sostituiscono facilmente, senza tante manipolazioni o lavaggi che possono compromettere le capacità filtranti. Sono nate per far sì che l’operatore non contamini, dunque non contagi il malato che ha sul tavolo operatorio. Forniscono quindi una protezione maggiore verso l’esterno, mentre verso chi la indossa questa protezione è di circa il 20%”. Crisanti non ha purtroppo altri consigli per evitare di contrarre il covid e le sue temute varianti: “Indossare la mascherina, mantenere il distanziamento interpersonale e lavarsi frequentemente le mani sono le procedure che nell’insieme ci aiutano a proteggerci. La necessità è quella di procedere il più velocemente possibile alla vaccinazione ed estenderla a tutto il mondo, perché è dalla grande circolazione virale che emergono queste varianti”.

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