Il professor Fabrizio Pregliasco è stato intervistato stamane in diretta tv dal programma di Canale 5, Mattino Cinque. Si parla ovviamente di covid e a riguardo il noto camice bianco ha spiegato: “Direi che le cose ancora sono sotto controllo. Questo virus che ci preoccupa e che stiamo monitorando con sempre nuove varianti con nomi dati dai social, sembrerebbero avere la capacità di schivare la risposta immunitaria, Tutto questo è evidente, il 15% di casi giornalieri è di persone già vaccinate o infettate, ma in ogni caso il virus corre in modo non pesante: non si schiva l’infezione ma si evitano guai se si è vaccinati o si ha già fatto l’infezione in passato. Non ci vuole l’approccio allarmista ma neanche lassista”. Sui vaccini Pregliasco ha spiegato: “Bisogna vaccinarsi contro il covid e anche contro l’influenza, si possono fare insieme anche lo stesso giorno. Le mascherine non sono obbligatorie ma non sono vietate, quindi i più fragili, in condizioni di affollamento, perchè non usarlo. Poi servono le attenzioni igieniche più generali. Un tempo andavamo a lavorare lo stesso quando avevamo l’influenza ora in questa fase se possibile è bene evitare di essere diffusori della malattia”.



Sui tamponi Pregliasco aggiunge: “Nella prima fase non dobbiamo usare cortisoni e antibiotici. Con la sintomatologia il tampone è da fare, ma in presenza di sintomi servono gli antivirali da assumere negli immediati, ma non serve la tamponite acuta”. Sulla quarantena: “Si potrà togliere lasciandola come responsabilità dei singoli, siamo ancora in un’onda di salita, ma la vedo come un elemento di passaggio verso la normalità. Dobbiamo convivere con questo virus che rimarrà per qualche anno, ma nel tempo abbiamo la capacità di ridurre gli effetti più pesanti”. Poi ha aggiunto: “A fine novembre dovrebbero decrescere i casi, ma ci saranno altre ondate. Bisognerà aggiornare il piano pandemico per far fronte a nuove pandemie per attuare interventi più stringenti”.



PREGLIASCO E I VIRUS ANIMALI: “IL PROBLEMA ESISTE”

Fabrizio Pregliasco ha parlato anche su Rai Uno, a Uno Mattina. In studio si discute del problema delle malattie trasmesse dall’uomo, alla luce del fatto che gli animali selvatici sono sempre più vicini alle città, e il caso emblematico è quello dei cinghiali che popolano da tempo Roma, ma anche numerose altre zone del nostro Paese, provocando danni, a volte feriti, e soprattutto, portando malattie. Fabrizio Pregliasco ha spiegato a riguardo: “Abbiamo alcune patologie proprie dell’animale trasmissibili all’uomo come alcune encefaliti, l’epatite… può esservi il passaggio uomo animale e il suino può essere il facilitatore, e in passato è stato anche la causa di un’influenza suina che ci ha preoccupato in passato”.



Quindi ha aggiunto: “Può essere il concentratore di varie specie diverse e alimentare nuove varianti. è un rischio che può essere legato anche al cibo che lui mangia e che poi lascia a disposizione di altri animali e roditori che poi possono essere essi stessi trasmissori di altre patologie, quindi il rischio epidemiologico è presente”. Massimiliano Ossini, il conduttore di Uno Mattina, ha quindi chiesto a Pregliasco se ci possa essere anche un rischio di trasmissione da suino/cinghiale al cane: “Si, potrebbe diventare un problema per gli allevamenti, intanto è un problema per gli allevamenti dei maiali stessi”. E’ fondamentale quindi tenere le strade il più possibile pulite: “L’esigenza dell’ambiente e della prevenzioni, elementi che il covid ci ha mostrato, vediamoli in positivo nella gestione dei rifiuti e del nostro ambiente, credo che questo sia fondamentale, l’attenzione di ognuno di noi nei rifiuti – ha proseguito Pregliasco – sembra banale e scontato, ma sono inefficienze che devono essere colmate, ci vuole il buon senso di tutti e la capacità organizzativa per strumenti di gestione del territorio che sono fattibili e gestibili”.