Il virologo Fabrizio Pregliasco ci va giù duro e boccia senza riserve le proteste dei ristoratori che, da Nord a Sud, il 15 gennaio vorrebbero tornare ad aprire le saracinesche.
Bollette da pagare, pane da portare sulla tavola: gli esercenti non ce la fanno più e i decreti ristori non sono sufficienti ad affrontare un periodo così lungo in cui è stato impossibile lavorare. Ma di fronte ad una curva dei contagi che torna pericolosamente a crescere, il virologo Fabrizio Pregliasco invita alla prudenza. Ma quanto è pericoloso in questo momento andare al ristorante di sera?

“I protocolli di sicurezza, se rispettati con scrupolo, rendono il rischio molto basso durante la permanenza nel ristorante – ha spiegato il virologo ai microfoni de La Vita in Diretta – anche se stare vicino agli altri per più 15 min senza indossare la mascherina è rappresenta comunque un fattore di rischio. A preoccupa è quello che sta attorno al fatto di andare al ristorante, vale a dire gli spostamenti e i contatti con le altre persone”. Una realtà drammatica quella con cui si trovano a dover far conto i ristoratori come i gestori di palestre e circoli ricreativi: la prospettiva in questo momento sono altri due mesi di misure restrittive.

PREGLIASCO: “DATI TENDENZIALI CHE PRELUDONO A UNA TERZA ONDATA”.

I nuovi positivi ad oggi, martedì 12 gennaio 2021, sono 14.242 a fronte di 141.641 tamponi effettuati. Cresce anche il numero dei morti, 616 decessi in giornata, ma diminuiscono di 6 unità le terapie intensive. “Tutti i lockdown fatti fin ora sono serviti perché stanno mitigando la velocità con cui il virus si diffondendo – precisa il virologo Fabrizio Pregliasco – tuttavia in questo momento ci troviamo di fronte ad un dato stabile ma in peggioramento, rischiamo di sottostimare i numeri dei casi”. L’arrivo del vaccino non deve far abbassare la guardia di fronte al pericolo del Covid, ancora per un po’ di tempo i contatti interpersonali continueranno a rappresentare un forte elemento di rischio. “Mi rendo conto delle sofferenze imposte ai lavoratori e ai giovani, ma questi dati vanno letti in anche in ambito tendenziale, non va considerato solo il dato puntuale: sono numeri che ci parlano di un preludio per una terza onda, se non vogliamo dire ‘ondata’”. Di fronte ad una situazione sempre più stressante che minaccia di farsi esplosiva, l’invito del virologo è alla prudenza.