Il professor Fabrizio Pregliasco è stato ospite nella giornata di ieri del programma radiofonico Un Giorno Da Pecora, e nell’occasione è stato incalzato dai due presentatori Giorgio Lauro e Francesca Fagnani, sulla sua eleganza: “Sono in università perchè finito con voi vado ad intrattenere degli studenti della specialità di igiene. Sono senza cravatta? Perchè mi da fastidio e poi porta i germi, si si non va bene dal punto di vista medico. Perchè? Tocchi qualcosa poi capita che la tocchi ed è meglio evitare. Il farfallino secondo me è più igienico. Come viene attaccata dai germi la cravatta? Come tutti gli indumenti, c’è di tutto, ci sono i batteri e i parassiti, almeno in ospedale e nelle strutture sanitarie meglio evitare. Perchè è pericolosa più della giacca? Perchè si muove, durante la pandemia meglio non mettersi la cravatta tanto non serve. Poi è un vecchio stile…”.
Pregliasco ha parlato anche delle ultime “varianti” Xj e Xe: “Le varianti sono mutazioni del virus – ha precisato il direttore del Galeazzi – e ci sono queste con la “x” che sono ricombinanti, sono due varianti assieme e come il minipimer fanno un mix, e siamo arrivati alla j, abbiamo cominciato con la A e la B e siamo arrivati alla J, sono due omicron assieme e i sintomi sono gli stessi della omicron ma sono molto contagiose, ancora di più del morbillo e della varicella. E’ un’evoluzione naturale del virus – ha continuato Pregliasco – cercando con casualità di fare delle variazioni, e questo virus rovescia in senso positivo un suo difetto, altri virus sono più attenti a replicarsi”.
PREGLIASCO: “QUANDO FINIRA’ IL COVID? NON FINISCE…”
Dallo studio chiedono quindi a Pregliasco quando finirà il tutto e lui ha replicato: “Non finisce, ci saranno meno ondulazioni sempre più evidenti come il sasso famoso dello stagno. Quando ce ne dimenticheremo? Quando lo tollereremo, ogni giorno in Italia 7 persone si infettano con l’aids, e quando arriveremo a questa situazione… intanto la guerra ha messo un po’ da parte il covid dal punto di vista mediatico, e già quello è un segnale. Vedremo cosa succederà il prossimo inverno”.
Chiusura dedicata alla mascherina al chiuso: “Deve diventare come degli occhiali da sole, quindi quando serve la si indossa, ma se si è soggetti fragili meglio tenerla. Dal punto di vista ufficiale si arriverà a questa decisione del togliere la mascherina al chiuso, ma io aspetterei ancora un po’, secondo me la Pasqua e quindici giorni dopo saranno decisivi”.