«Piangere addirittura no, ma mentirei negando di essere preoccupato. Nelle ultime due-tre settimane, da quando si discute sul Green pass, la furia dei no vax nei miei confronti ha avuto un’impennata. Non vorrei che…». A parlare al Corriere della Sera è Fabrizio Pregliasco, stimato virologo e professore universitario, che ormai da un anno e mezzo abbiamo imparato a conoscere, viste le sue apparizioni spesso e volentieri in tv. Il 62enne membro della task force anti covid della regione Lombardia si dice un po’ preoccupato dall’ondata di violenza fisica e verbale crescente da parte dei no vax: «Un po’ di paura ce l’ho. Non vorrei che qualche psicopatico incontrandomi per strada mi riempia di sganassoni o qualche altra cosa. Come è successo a Berlusconi che nel 2009 si è beccato una statuetta del Duomo in viso».
Il giornalista chiede quindi se Pregliasco sia così tanto riconoscibile quanto l’ex Premier, e lo stesso replica: «Neppure io pensavo di esserlo fino a questo punto. Anche mezzo coperto dalla mascherina non la scampo. Ecco, mentre parlavo con lei sono salito in taxi e il conducente mi ha accolto con un buonasera dottor Pregliasco. Negli ultimi giorni per proteggermi da eventuali aggressioni fisiche ho deciso di ridurre al minimo i miei spostamenti a piedi, di muovermi lo stretto necessario anche se finora sono stato avvicinato solo da persone che mi hanno manifestato solidarietà». Il numero di telefono di Pregliasco è divenuto pubblico: «Da allora mi telefonano per dirmi di tutto. Nella migliore delle ipotesi al mio pronto segue il silenzio, altrimenti insulti a gogò. O frasi del tipo “con quale coraggio baci i tuoi figli quando torni a casa”, oppure “verrai giudicato da un tribunale terreno”. Ricevo centinaia di sms da sconosciuti e materiale astruso sugli effetti collaterali dei vaccini».
PREGLIASCO: “APERTA CHAT CON BASSETTI, BURIONI E ALTRI”
Le cose non vanno meglio sui social: «Su Instagram è un fioccare di bastardo, figlio di…, la pagherai. Credo che i mittenti siano leoni solo davanti alla tastiera però chissà che, a forza di beccarmi queste raffiche di ingiurie e frasi minatorie, qualcuno non passi alle mani preso da un raptus». Ma Pregliasco saprebbe difendersi in caso di necessità? «Da giovane ero cintura marrone di karate, sopra c’è solo la cintura nera. L’allenamento è rimasto. Però sono un pacifista e il karate è una disciplina di rispetto non di botte e schianti. Anche nei dibattiti in tivù mi mantengo sereno, attacco solo chi si azzarda a definire questi vaccini sperimentali. Macché sperimentali. Sono super vaccini la cui efficacia e sicurezza è indiscutibilmente provata. Punto. Anche con Sgarbi, col quale ho discusso in diretta a “Non è l’arena” nel 2020, ho fatto pace».
Quindi si passa a descrivere i no vax: «Persone incattivite dall’insicurezza economica, di cui soffrono. Noi diventiamo capri espiatori delle paure, messi all’indice come terminale di chissà quali interessi privati, visti come gente che si infila un sacco di soldi in tasca (qui leggi approfondimento sui ricoveri in ospedale)». E Pregliasco non è l’unico virologo minacciato: «Mi sono appena sentito con l’avvocato del collega Matteo Bassetti, infettivologo del San Martino, anche lui bersaglio di gente poco amichevole che gli si presenta addirittura sotto casa. Vorremmo concordare una linea comune. Abbiamo aperto una chat dedicata. Un nutrito gruppo di medici e di addetti ai lavori che si scambiano informazioni, articoli, sfoghi. C’è anche il virologo Roberto Burioni, da sempre in prima linea». Quindi Pregliasco ha concluso la sua intervista dicendo: «Non si può non prendere atto dell’immensa opportunità offerta dai vaccini. Chi decide di non farlo, semplicemente manca di lucidità e ragione».