Aumenta sempre di più negli ambienti della scienza e della medicina, il numero di virologi, camici bianchi, immunologi ed epidemiologi convinti che entro Natale l’Italia verrà messa in lockdown. Fra questi anche Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università degli Studi di Milano e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts) della Lombardia per l’emergenza Covid-19, che intervistato stamane dai colleghi di Affaritaliani.it ha spiegato: “Il rischio di un lockdown generalizzato a Natale per tutto il Paese c’è, è concreto, se le cose vanno male e sono fuori controllo. Insomma, il rischio esiste”. I numeri stanno crescendo sempre di più di conseguenza se la curva epidemiologica non dovesse arrestare la propria ascesa, a quel punto bisognerà intervenire con nuove misure più drastiche oltre a quelle presentate ieri dal presidente del consiglio Giuseppe Conte nel nuovo Dpcm. E a proposito di quest’ultimo Pregliasco si dice d’accordo con quanto introdotto: “Il nuovo Dpcm del presidente del Consiglio è un equilibrio fra la situazione sanitaria e le esigenze economiche con la sofferenza soprattutto di alcune filiere”.
PREGLIASCO: “SCUOLE DEVONO RIMANERE APERTE”
Così molti altri virologi, come ad esempio Ricciardi e Bassetti, Pregliasco è convinto che servano dei lockdown mirati, circoscritti a determinate zone specifiche, per meglio contenere il virus: “E’ da valutare progressivamente la possibilità di varare misure più stringenti nel breve periodo su alcuni territori come Milano (tutto l’hinterland e non solo la città), Roma, Napoli o altri. In sostanza, in alcune aree del Paese ben presto potrebbe essere necessario un vero e proprio coprifuoco“. Ma guai a toccare le scuole: “Devono restare assolutamente aperte”, precisa Pregliasco. Ma come mai sono esplosi così tanti casi nelle ultime settimane? Sarebbe tutta colpa dell’estate, giudicata dallo stesso prof dell’università degli studi di Milano come “troppo ballerina”. Le ultime parole dell’intervista sono per il tanto atteso vaccino per il covid-19, che dovrebbe arrivare entro la prima metà dell’anno venturo: “ci vorranno almeno sei mesi per averlo generalizzato. A dicembre saranno disponibili dei lotti ma non su larga scala”.