PREGLIASCO: “NON ABOLIRE GREEN PASS IL 31 MARZO”

«Per quanto tempo ancora prolungare il Green Pass? E’ una scelta politica ma io non lo abolirei al 31 marzo, bisognerà valutare l’andamento dei contagi nei prossimi mesi»: così spiega Fabrizio Pregliasco, direttore Anpas e Direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, nell’intervento a ‘Un Giorno da Pecora’ su Rai Radio1.



Mentre la politica italiana si concentra sul fronte Covid nel merito di quali regole rimodulare con la fine dello Stato d’emergenza, i “consigli degli esperti” si differenziano sulla necessità effettiva di modulare-interrompere-modificare il certificato verde anti-Covid in vigore ormai da un anno e mezzo in Italia. Alla vigilia della regola sull’obbligo di Super Green Pass per tutti i lavoratori over-50, Pregliasco già all’Adnkronos Salute aveva sottolineato la necessità di non “perdere” tale regolamentazione con la fine dello stato d’emergenza. «L’obbligo è un elemento che vuole garantire, seppure in una fase di relativa tranquillizzazione dei contagi Covid una base vaccinale al maggior numero di persone possibile. Il razionale dell’insistenza della vaccinazione a mio avviso c’è come necessità, ma imporla per poter lavorare è una scelta della politica». Sempre secondo uno dei componenti del Cts di Regione Lombardia, la prospettiva dei prossimi mesi è che il Covid-19 rimanga attivo anche nell’inverno 2022, dopo una più che probabile estate tranquilla: «ci sarà forse un’altra ondata, magari non rilevante. Per questo è importante arrivare alla prossima stagione con il maggior numero delle persone protette». Nel merito della possibile quarta-quinta dose di vaccino resta impossibile pensarla in termini di obbligatorietà per tutti: conclude Pregliasco, «Diventerà una strategia vaccinale uguale a quella dell’influenza, quindi raccomandata, non obbligatoria, e mirata su soggetti fragili e soggetti a rischio».



DA RICCIARDI A SILERI: GLI ALTRI PARERI SU CERTIFICATO COVID

Da Pregliasco a Ricciardi, il consulente del Ministro della Salute Roberto Speranza si dice molto più pessimista circa l’evoluzione della pandemia nei prossimi mesi: «il virus non scomparirà: una nuova malattia si è aggiunta a quelle che già conoscevamo. Ed è molto più grave dell’influenza», ha spiegato il professore di Igiene all’università Cattolica di Roma nella sua intervista a “La Repubblica”. Certo, i risultati raggiunti finora – ammette Ricciardi – «devono soddisfarci, ma il virus continua a circolare e ci vuole ancora attenzione: abbassare le difese rende possibile un ritorno di fiamma dell’epidemia. L’obbligo, in questo momento, è funzionale a evitare questo ritorno. Ci sono ancora 5 milioni di non vaccinati che tengono alto il numero dei morti. Per loro il virus resta molto temibile». Insieme alla vaccinazione, il Green Pass deve essere il «perno della nuova normalità. Se li togliamo siamo a rischio», ribadisce Ricciardi a “Rep” lanciando l’allarme alla politica, «Sarebbe la terza volta che facciamo lo stesso errore, il terzo anno in cui pensiamo che tutto sia finito e poi ci troviamo con la curva che risale. Deve essere chiaro a tutti: il virus circola ed è temibile». Secondo il consulente del Ministero la politica deve continuare a fidarsi della scienza e prendere così decisioni basate sulle evidenze: «Cts messo da parte dopo il 31 marzo? Basta che comunque vengano mantenute in piedi tutte le strategie che ci fanno controllare il virus». Intervenuto a Milano a margine della cerimonia di inaugurazione dell’Anno accademico 2021-2022 dell’università Vita-Salute San Raffaele, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri conferma l’intenzione di prolungare le regole del Green Pass anche dopo fine marzo ma invocando un cambiamento importante per le regole: «Sono stato uno dei sostenitori del Green pass fin da subito. Credo che questa diversa circolazione del virus, con la variante Omicron che sembra essere meno aggressiva contro il polmone, e agisce su una popolazione largamente vaccinata, ci pone dinanzi alla necessità di una rimodulazione di ciò che abbiamo fatto». Lo stesso Sileri ricorda come il Green Pass non possa considerarsi eterno, occorre infatti un «ritorno alla normalità anche se è ancora prematura la rimozione del Green Pass», quella potrebbe essere una delle ultime regole «che potrà essere tolta. Io vedrei prima una rimozione della mascherina al chiuso».

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