Fabrizio Pregliasco dice sì all’obbligo di vaccinazione per gli over 50 e invita a vaccinare anche i bambini. La prima proposta, che porta la firma del governatore della Liguria, Giovanni Toti, risulta convincente agli occhi del virologo e docente dell’Università Statale di Milano. Intervistato dall’AdnKronos Salute, Pregliasco ha infatti commentato: “Non è male l’idea di Giovanni Toti di mettere l’obbligo vaccinale per gli over 50“. Pregliasco ha spiegato perché quella di Toti è un’idea interessante: “E’ un elemento di discussione importante, perché davvero è quella la fascia di età in cui le persone stanno più male e dove costano alle istituzioni. Quindi, l’istituzione ha questa opportunità e necessità di difendersi dal punto di vista della possibilità di non far saturare le strutture“. Pregliasco si è poi soffermato sull’andamento della campagna vaccinale, con 73 milioni di dosi somministrate e il 70% di popolazione che ha ottenuto almeno una dose: “Il 70% di vaccinati direi che è un buon inizio“. Pregliasco ha commentato: “Siamo arrivati a un buon completamento di quella parte della campagna vaccinale con gli Hub e l’ampia disponibilità di vaccini per tutti coloro che volevano immunizzarsi. Da oggi possiamo dire che deve cominciare sul serio quel lavoro di ‘porta a porta’ che dobbiamo attuare per raggiungere via via maggiori risultati, perché l’obiettivo sono sicuramente i giovani e poi i cinquantenni che mancano all’appello e che non sarà facile convincere“.



FABRIZIO PREGLIASCO: “VACCINARE ANCHE UNDER 12”

Pregliasco ha inoltre professato il convincimento di vaccinare anche i bambini: “E’ necessario vaccinare gli under 12 perché la variante Delta è molto più contagiosa e quindi è un virus quasi diverso nella sua capacità diffusiva e i giovanissimi sono gli apripista nella continuità di presenza di altre infezioni. Bisogna superare questi dubbi dei genitori che spesso la comunicazione alimenta“. Secondo Pregliasco, dunque, sbaglia chi sostiene che il rischio superi i benefici: “L’1% dei bambini ha degli effetti rispetto al virus e quindi sta male. Ventotto sono morti, e non sono pochi. Poi c’è il problema della Mis-C, la sindrome infiammatoria multisistemica” spesso scatenata dal Covid nei bimbi e “il dubbio sugli effetti del long covid anche per loro“. Quindi, chiarisce l’esperto, “è davvero un elemento che va considerato dal punto di vista di un loro rischio. E in più c’è il fatto che ovviamente facilitano la diffusione del virus nella comunità. Magari in un prossimo futuro, in campagne di vaccinazioni di richiamo, non dovranno essere richiamati. Ma questo dipenderà dall’andamento epidemiologico futuro. In questa fase dobbiamo considerare l’immunità di comunità come elemento fondamentale“.

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