«Ora è un casino»: conciso e caustico Fabrizio Pregliasco ai microfoni de Il Mattino. Il virologo dell’Università di Milano ha fatto il punto della situazione sull’emergenza coronavirus, partendo dalla riapertura delle scuole fissata per il 7 gennaio: l’esperto ha evidenziato che l’educazione «merita tentativi di riaprire più decisi e da questo deriva lo sforzo organizzativo non da poco che si sta provando a fare».



Ma Fabrizio Pregliasco ha rimarcato subito dopo di faticare ad immaginare come si possano strutturare i sistemi di trasporto e gestire tutti i passaggi con dei protocolli. E tornare in aula, considerando 10 milioni di persone “attive” tra studenti e lavoratori, è rischioso: «È evidente che se i numeri saranno quelli di una terza ondata sarà difficile. La sola cosa che possiamo fare è arrivare a quel punto nel migliore dei modi».



FABRIZIO PREGLIASCO: “TERZA ONDATA INEVITABILE”

Nel corso della lunga intervista rilasciata a Il Mattino, Fabrizio Pregliasco ha ribadito che la terza ondata di coronavirus è inevitabile, ma l’intensità dipende da noi, dai nostri comportamenti: «A seconda di come regoliamo ora questo rubinetto, dando più o meno fiato alla possibilità di avere contatti durante le feste, tanto più la terza ondata, successiva alle vacanze, avrà un’altezza più o meno elevata».

Il virologo ha poi sottolineato l’importanza di arrivare a stringere un po’ per evitare degli effetti pesanti tra quindici giorni, mentre si è espresso così sul via libera allo shopping e il possibile stop ai ristoranti: «Tra una passeggiata tra i negozi con la mascherina e un pranzo in famiglia è più pericoloso il pranzo. Le diverse restrizioni agli spostamenti infatti sono state pensate per sfavorire questa modalità dello stare insieme. Tant’è che nel manuale, tutto in costruzione, delle procedure di controllo, si era detto che potesse essere meglio tenere aperti i ristoranti perché lì c’è un protocollo e un’attenzione maggiore rispetto alle case, dove si abbassano le difese tra conviventi o parenti».