Il professore Fabrizio Pregliasco è stato intervistato poco fa a La Vita in Diretta. Così come gli altri componenti del Comitato Scientifico, anche Pregliasco guarda con ottimismo al trend in decrescita circa decessi, positivi e pazienti in terapia intensiva: “I dati non fanno altro che pensare che siamo in una fase discendente, questa discesa non è però così repentina perchè nella prima fase dell’epidemia sottostimavamo molto il numero di casi, ora invece siamo più analitici e lo saremo sempre di più in un’ottica di controllo”. Non è ancora però il momento del liberi tutti: “Ma mi rendo conto dalle proiezioni e dai vari modelli matematici, che dovremo ripartire, quando, non è ancora definito, ma credo che non si potrà andare avanti molto”. E a proposito della ripartenza: “Si riaprirà a step successivi”. Pregliasco ha poi analizzato i dati odierni: “Purtroppo le vittime sono ancora un po’ alte, ma i dati non sono in crescita, quindi un aspetto positivo ed un aspetto che ci dice che dobbiamo ancora andare avanti e insistere con le misure”. Importante è comunque l’allentamento della pressione sugli ospedali: “Sono dati indicativi quelli delle terapie intensive in calo, questo dato ci rassicura sul fatto se qualche persona si ammalerà in futuro potrà avere assistenza massima possibile”. Ma guai a pensare che il coronavirus se ne andrà via in estate: “Questo virus non se ne andrà via con l’estate, noi dovremo continuare a conviverci per anni, perchè il vaccino arriverà fra molto tempo, fermo restando che si riuscirà ad ottenerlo”. Infine, sulle vacanze estive: “Bisognerà evitare assembramenti, il problema non sarà in acqua quanto fuori”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PREGLIASCO “SCUOLE CHIUSE FINO A SETTEMBRE”
Scuole chiuse almeno fino a settembre. Manca l’ufficialità ma gli indizi che giungono dai piani alti dell’esecutivo, a cominciare dal ministro dell’istruzione Azzolina, passando per gli esperti del comitato scientifico, spingono verso la direzione del ritorno sui banchi di scuola solamente all’inizio del nuovo anno. Oggi ne ha parlato il virologo Fabrizio Pregliasco, intervistato dai microfoni del programma “Circo Massimo”, su Radio Capital: “La soluzione migliore – le sue parole – è quella più protettiva, cioè rimanere chiusi fino a settembre. Riaprendo ci sarebbero milioni di bimbi, genitori, docenti e addetti alle pulizie che si spostano, aprendo un rubinetto che determinerebbe un gran numero di contatti”. Troppo rischioso quindi creare assembramenti con le categorie più deboli come appunto quelle dei bambini e dei ragazzi, di conseguenza, meglio rimandare il tutto a fra qualche mese, quando l’epidemia, forse, sarà completamente debellata.
FABRIZIO PREGLIASCO: “DATA DEL 4 MAGGIO SI POTREBBE RIPARTIRE”
“Bisogna valutare giorno per giorno l’andamento epidemiologico – ha proseguito Pregliasco durante l’intervista al programma radiofonico – è vero la situazione sta migliorando; le terapie intensive si stanno leggermente svuotando ma ci sono ancora almeno 3mila casi al giorno. Rispetto a prima, oggi siamo più capaci di individuare i casi però la situazione vede due Regioni, Lombardia e Piemonte, ancora molto impegnate. Una situazione che nei giorni prossimi dovrebbe migliorare però secondo me più insistiamo, più la fase 2 potrà partire con maggiore serenità e quindi anticipare le aperture vuol dire aprire i rubinetti dei contatti aumentando così il rischio infezione”. Da più parti si ipotizza il 4 maggio come data del lento ritorno alla normalità, e Pregliasco sembrerebbe essere d’accordo con questa ipotesi: “dopo il 25 aprile e il primo maggio credo che si arrivi ad un livello di accettabilità di rischio tale per cui si possa ripartire. Soprattutto per quanto riguarda gli aspetti del lavoro, delle attività strategiche, bar, ristoranti, dobbiamo mandarli molto avanti solo così riusciremo a ripartire”.