C’è il rischio di una terza ondata di coronavirus in Italia, subito dopo l’inizio del nuovo anno. Lo ha spiegato il noto virologo Fabrizio Pregliasco, professore dell’università degli studi di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi, che intervistato dai microfoni del quotidiano IlGiornale ha affermato: “Dobbiamo organizzarci per la terza ondata” del coronavirus, “che arriverà a febbraio”. Secondo Pregliasco, il Natale potrebbe portare ad un effetto deleterio: “il rischio è che la politica sia tentata di sdrammatizzare la situazione come successo in estate, per rilanciare l’economia. Questo non deve assolutamente succedere”. Resta comunque il fatto che qualche timido segnale di ripresa inizia ad intravedersi: “La situazione non è affatto semplice, ma si cominciano a intravedere segnali positivi. La cifra dei casi giornalieri rispetto ai tamponi cresce un po’ meno. Inoltre stiamo assistendo a una piccola riduzione del Rt, l’indice di contagiosità. Adesso è fermo mediamente a 1,7, e questo al momento è un dato positivo”.
PREGLIASCO “NATALE PIU’ SERENO SE ARRIVERA’ IL PICCO A FINE NOVEMBRE”
Ma è ancora troppo presto per tirare le somme: “Si dovrà aspettare ancora, perché il picco di ricoveri dovrebbe arrivare a fine novembre. Se sarà così, forse potremo passare un Natale leggermente più sereno. Un vero primo bilancio, dopo l’ultimo Dpcm, potrà essere fatto solo la prossima settimana”. Ovvio che per bloccare definitivamente i contagi servirebbe un lockdown totale a livello nazionale: “sarebbe sicuramente in grado di fermare i contagi ma non ce lo possiamo permettere. Sarebbe sicuramente una misura più opportuna dal punto di vista dell’efficacia, ma in questo momento per il nostro Paese sarebbe insostenibile. L’ideale – ha aggiunto – aspettare di capire in che modo evolve la situazione. Bisogna aspettare i risultati delle nuove misure e valutarne i segnali”. E’ chiaro però che se la situazione dovesse degenerare: “Le misure più dure non potranno essere posticipate ulteriormente”.