Il virologo Fabrizio Pregliasco, professore dell’Università di Milano, è stato intervistato quest’oggi dal programma di Rai Uno, La Vita in Diretta. L’esperto è stato incalzato sui recenti focolai che stanno comparendo come i funghi in varie regioni d’Italia, commentando: “La situazione attuale resta di alta attenzione, ce lo aspettavamo, il virus continua a circolare sotto traccia, oggi comunque abbiamo la capacità di individuare questi piccoli focolai, mentre un tempo non ce l’avremmo fatta. Ora individuiamo le persone asintomatiche che andiamo a cercare, e credo che questo aspetto sia positivo, è chiaro che questo lavoro dobbiamo completarlo con il buon senso da parte nostra. Non possiamo lanciare la moda della tintarella con la mascherina ma credo che quelle piccole cose che abbiamo imparato durante il lockdown devono essere mantenute anche in questo periodo”. Con la riapertura delle frontiere sono risaliti i contagi: “Era inevitabile – le parole di Pregliasco – il virus avanza in maniera devastante dove non ci sono strutture sanitarie adeguate anche noi in italia all’inizio abbiamo fatto fatica, e ora l’Africa, l’America Latina e gli Stati Uniti non viaggiano alla grande, manca un coordinamento nazionale in questi stati”.



PREGLIASCO: “SERVE UN APPROCCIO DI BUON SENSO PER VIVERE IN TRANQUILLITÀ”

Sul TSO obbligatorio nel caso in cui un malato da coronavirus non volesse farsi ricoverare, Pregliasco si è detto favorevole: “Se le cose non migliorano al mio avviso il TSO ci sta perchè non è solo una problematica di responsabilità verso la propria salute bensì un rischio per la comunità, ci sono quindi gli estremi per il TSO obbligatorio, rientra fra le necessità che si evidenziano quando c’è un problema di sanità pubblica. Il manager del Veneto (il rifermento all’imprenditore vicentino che ha causato un piccolo focolaio ndr) ha fatto tutto quello che non avrebbe dovuto fare, il top degli errori e delle scelte sconclusionate. Serve un approccio di buon senso con cui si potrà andare avanti con tranquillità e serenità ma sempre molto vigili e attenti”.

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