Preoccupa gli esperti la variante brasiliana del covid, l’ultima versione del Sars-CoV-2 nonché quella più virulenta e pericolosa, ancora di più di quella inglese. “Ha una capacità di contagiosità ancora maggiore, persino superiore a quella già molto alta della variante inglese”, spiega a Gazzetta Active Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano, direttore sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano e membro del Cts della Lombardia.
Una variante, quella brasiliana, che preoccupa in particolare per il fatto che il vaccino potrebbe non essere in grado di neutralizzarla: “Sì, ed è lo stesso motivo per cui in Brasile si è osservato che chi ha già avuto un’infezione da Covid non risulta più protetto contro questa variante. Pfizer ha detto che il suo vaccino è efficace anche contro la variante inglese, ma più variazioni ci sono e più è rischioso. E ad oggi non sappiamo se il vaccino sarà efficace anche contro la variante brasiliana”. I sintomi sono sempre gli stessi, ma come riferisce Pregliasco questa versione “è più cattiva”.
PREGLIASCO: “ARRIVERANNO TANTE ONDATE DIVERSE”
Al momento la versione brasiliana non è ancora giunta in Italia, ma “Arriverà sicuramente anche qui – prosegue Pregliasco – i virus a Rna hanno la capacità di modificarsi per errore. Mentre il virus del morbillo è molto attento a replicarsi e non è cambiato molto da quando lo abbiamo isolato, i virus a Rna come quello dell’influenza sono un po’ imprecisi, provano delle varianti. Se la variante va bene prende il sopravvento, altrimenti finisce nel dimenticatoio, secondo il principio darwiniano del caso e della necessità: sopravvive chi ha un vantaggio”. Uno sguardo quindi al proseguo della pandemia, e Pregliasco prevede tempi lunghi: “Questo virus avrà tante ondate diverse – dice senza troppi giri di parole – al momento ha contagiato solo il 20 per cento di noi. Per arrivare alla immunità di gregge ci vorrà tempo. Se il piano vaccinale arriverà a grandi numeri, scegliendo soprattutto le persone più fragili, vedremo una riduzione di quella che è la parte più triste di questa pandemia, questo rosario di morti quotidiane”. La soluzione giusta sarebbe un lockdown ma… “Ma non si può, bisogna trovare un equilibrio per mitigare gli impatti a livello psicologico, sociale ed economico”.