Diverse Regioni potrebbero a breve passare in zona bianca, una prospettiva che preoccupa Fabrizio Pregliasco. Il virologo all’AdnKronos parla di «qualche brivido di paura» al pensiero, perché «il bianco dà proprio il senso del liberi tutti». Se dipendesse da lui, eliminerebbe proprio questa zona. «La progressione è importante ed eviterei le zone bianche finché non si è raggiunto almeno il 50% di popolazione vaccinata», ha spiegato il professore della Statale di Milano. Dai calcoli di Pregliasco potrebbero esserci attualmente un milione di persone positive al coronavirus, «quindi il rischio in questo momento è di inciampare in qualcuno che è positivo». Invece con metà popolazione vaccinata e con alcune restrizioni «questo virus, questo iceberg di casi banali, ma contagiosi, va a scemare, quindi ci sarà sempre meno possibilità di infettarsi in giro». Il virologo si è espresso anche in vista dell’estate: «Flirt estivi? Facciamolo, ma con progressione. È meglio, per tanti motivi. Sì alla stretta di mano che ormai abbiamo imparato a igienizzarci, ma per baci e abbracci aspettiamo ancora un po’». In precedenza aveva anche suggerito una “tecnica speciale”.



PREGLIASCO SU NUOVI VIRUS “H5N8 PREOCCUPA MA…”

Fabrizio Pregliasco invita alla prudenza, che è necessaria anche quando si è vaccinati. «E la mascherina va tenuta anche se si è tra vaccinati, almeno in questo periodo. Poi nelle prossime settimane vedremo». Ma il virologo ha parlato anche del rischio di altri virus. «Sui virus influenzali abbiamo sempre molta attenzione ed esiste un buon livello di sorveglianza internazionale», la premessa del virologo. Ma c’è il nuovo virus H5N8 descritto su Science da ricercatori cinesi: «Preoccupa sicuramente, ma la buona notizia è che lo abbiamo intercettato e possiamo monitorarlo». Pregliasco preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno: «Siamo in grado di individuare focolai, limitati, di varianti che ci preoccupano perché le varianti H5N8 si rifanno a zoonosi, quindi a possibili salti di specie e coinvolgimento degli umani». Questi virus comunque «ci inquietano, perché hanno caratteristiche che ci piacciono poco, ma è tutta da vedere la capacità di trasmissione uomo-uomo». Quindi l’attenzione deve restare alta: «Come abbiamo visto con il suo predecessore, H5N1, i casi di infezione nell’uomo non sono impossibili, in particolare in situazioni di vicinanza agli animali, come negli operatori degli allevamenti».



Nei giorni scorsi a Coffee Break aveva parlato della festa Inter e dell’effetto epidemiologico dei festeggiamenti per lo scudetto di due settimane fa: «La prudenza resta come elemento importante. È probabile che, dai calcoli sull’incidenza, in quella piazza potrebbero esserci stati 30 positivi. Questa bassa incidenza ha giocato un ruolo importante».

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