Per altri tre anni i premi di risultato godranno di una tassazione agevolata al cinque per cento (rispetto all’ordinario 10%). L’ufficialità è stata confermata con l’inserimento nell’ultima Manovra di Bilancio del 2025, all’interno della sezione riservata al settore “lavoro”.
Naturalmente per poterne usufruire ci sono delle regole – brevi e semplici – da dover rispettare. Ad esempio, l’aliquota agevolata può essere concessa ai dipendenti del settore privato con un reddito massimo (annuo e lordo) corrispondente a 80.000€ e su un tetto massimo di tre mila euro.
Premi di risultato con tassazione al 5%
I premi di risultato sono stati confermati validi fino al prossimo 2027, e le regole restano le stesse di quelle contenute nei commi 182 e nel Decreto numero 208 dell’anno 2015: sono considerati tali, i premi che fanno riferimento all’aumento qualitativo, di efficienza e di redditività sul lavoro, purché verificabile e constatabile in modo concreto.
La stessa agevolazione (ovvero al 5%) verrebbe approvata anche nel caso in cui si verificasse un pagamento tramite partecipazione agli utili di una società.
Un’altra considerazione va posta qualora l’impresa decida di coinvolgere in “egual misura” i suoi dipendenti nell’organizzazione dell’azienda stessa. In questo caso è previsto uno sconto contributivo pari al venti per cento applicabile alla quota che altrimenti il personale avrebbe dovuto “sostenere”, e su un massimo di 800€.
Conversione il welfare aziendale
Abbiamo visto dunque che i premi di risultato avranno – per altri tre anni – una tassazione agevolata al 5% anziché il 10%. Ma le novità non finiscono qui, perché i dipendenti possono decidere di trasformare il premio – facoltativamente – in strumenti alternativi.
Gli strumenti alternativi sono citati all’interno dell’articolo 51 del Testo unico imposte sui redditi (con il protocollo DPR numero 917 dell’anno 1986), e fanno riferimento ai fringe benefit, ai ticket per il pasto, contributi sia assistenziali che previdenziali, servizi dedicati all’assistenza e agli abbonamenti e biglietti per il trasporto dei mezzi pubblici.
La conversione in welfare implica l’esenzione alla formazione di reddito, salvo il loro valore sia molto più elevato rispetto al premio di risultato.