In politica si è sempre pieni “a noia” di «settimane decisive» per questo e quel Governo: però osservando i prossimi nodi in agenda per il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, qualche “timido” campanello d’allarme potrebbe suonare a Palazzo Chigi per il la fase 2 del Governo. Mercoledì la mozione di sfiducia in Parlamento al Ministro della Giustizia Bonafede (caso boss mafiosi-Di Matteo), il giorno dopo l’informativa dello stesso Premier alla Camera (su Dpcm e ultimi Decreti) ed entro la fine della settimana potrebbe iniziare il confronto serio sul nuovo Decreto Semplificazioni & Appalti per dare un ulteriore slancio al sistema Italia pesantemente travolto dall’emergenza coronavirus. Se si aggiunge che manca ancora ad oggi il Decreto Rilancio come testo in Gazzetta Ufficiale e che le riaperture di oggi in tutta Italia andranno valutate nei prossimi giorni per vedere si vi saranno ulteriori contagi o peggioramenti, il “gioco” è fatto e per il Presidente del Consiglio potrebbero non essere giorni “semplici”.
In più la grana Fca continua a soffiare contro il Governo, dopo la richiesta di prestito alla Sace e Banca Intesa da parte del Elkann per 6,3 miliardi di euro: Renzi si è schierato in favore di Fca, ma diverse anime interne al M5s e allo stesso Pd (vedi il vicesegretario Orlando) non la pensano uguale e Conte viene nuovamente assediato sul tema. Romano Prodi ieri a “In mezz’ora” da Lucia Annunziata ha sostanzialmente bocciato l’ipotesi aiuti di Stato all’ex Fiat «non è più italiana. Bisogna capire qual è la strategia della Fiat sul settore dell’auto, visto che per molti aspetti l’azienda è uscita dal settore e ha perseguito strategie alternative. […] Va bene dare questi soldi, ma bisogna imporre il rispetto dei patti presi».
L’ESTATE MOLTO “CALDA” DEL GOVERNO
In una ricostruzione del Messaggero di Marco Conti – che cita fonti di Governo vicine al Premier – Giuseppe Conte nelle scorse ore avrebbe ammesso una certa qual preoccupazione per possibili «congiure» contro il Governo giallorosso nelle prossime settimane: «Se leggiamo i giornali, vediamo dei tentativi di dare qualche spallata al governo». Il dramma economico e le casse dello Stato non propriamente piene hanno “costretto” Conte a muovere l’Italia con la piena fase 2 anche se dopo Dpcm e Decreti il nodo dell’emergenza sanitaria non sembra essere per niente risolto (al netto dei numeri per fortuna bassi), come del resto la situazione economica viaggia verso un crollo sostanzioso del Pil a fine anno. «Nelle prossime settimane noi vivremo una serie di attacchi al governo finalizzati alla sua caduta», avrebbe ribadito Conte ai collaboratori, «dovremo rivedere il patto di governo e a riorganizzare la maggioranza» è invece il pensiero del vice Zingaretti Andrea Orlando, intervistato al Fatto Quotidiano. Gli scenari dell’estate in arrivo sono tutt’altro che “speranzosi” per l’esecutivo: il Recovery Fund europeo sembra molto lontano e incombe verso giugno la “grana” Mes che dovrà essere votato in Parlamento con il M5s che promette barricate contro la sua stessa maggioranza Pd-Renzi.
IL “NODO” ITALIA VIVA
La stessa Italia Viva è invece intenzionata a mettere sul piatto della bilancia il ruolo di Bonafede, con il rischio che il Governo possa saltare – ipotesi remota ma non impossibile – già in settimana se dovesse arrivare una sfiducia per il Ministro grillino in Parlamento. Alla mozione presentata dal Centrodestra se ne è aggiunta un’altra assai più “pericolosa” per la tenuta dei numeri del Governo presentata da Emma Bonino (+Europa) e sostenta anche da Matteo Richetti (Azione) e Renato Schifani (Forza Italia), che potrebbe “ingolosire” i renziani intenzionati a non votare con Salvini ma con possibilità invece di seguire la linea “garantista” avanzata da Benedetto Della Vedova. In questo senso, decisiva potrebbe essere una seconda convocazione (attesa) da Palazzo Chig per discutere delle proposte di Italia Viva al governo Conte. «Serve un chiarimento politico in generale sui nostri temi, a partire da quelli economici, e specifico sui temi della giustizia», dice il coordinatore Ettore Rosato all’Ansa.