Irak’li Kobakhidze, primo ministro della Georgia, è uscito allo scoperto nelle scorse ore, facendo sapere di essere stato ricattato da “politici stranieri di alto rango”, e di essere rimasto “particolarmente inorridito” in occasione di una conversazione telefonica avuta con un commissario europeo, non nominato, che gli ha spiegato che “la gamma di misure che i politici occidentali potrebbero adottare se superiamo il veto”, ricordandogli la sorte che è toccata al primo ministro slovacco Fico, di recente raggiunto da alcuni colpi di pistola di un aggressore durante un’uscita pubblica.



Subito dopo sono arrivare le dichiarazioni del Commissario europeo per l’allargamento e la politica di vicinato Olivér Várhelyi che ha ammesso di aver parlato proprio con il primo ministro georgiano, ma nel contempo di essere stato frainteso in quanto le sue parole “sono state estrapolate dal contesto”.



PREMIER GEORGIA VS COMMISSARIO VARHLEY: IL COMUNICATO

Ha quindi diffuso un comunicato in cui, facendo riferimento a quanto rilasciato da Kobakhidze nella giornata di ieri, giovedì 23 maggio 2024, “desidero esprimere il mio sincero rammarico per il fatto che una certa parte della mia conversazione telefonica sia stata estrapolata dal contesto”.

Varhley ha spiegato che, in qualità di commissario dell’Unione Europea, è spesso in contatto con i funzionari governativi dei vari Paesi, in quanto “i canali di comunicazione devono essere sempre mantenuti aperti per scambi politici diretti”. Ha poi ricordato l’attuale situazione politica della Georgia per cui lo stesso Oliver Varhely ha “compiuto grandi sforzi per dissuadere la leadership politica georgiana dall’adottare la legge sulla trasparenza dell’influenza straniera, che può minare il percorso della Georgia verso l’UE”.



PREMIER GEORGIA VS COMMISSARIO VARHLEY: LA SPIEGAZIONE

Si è detto pienamente consapevole del forte sentimento pro-Ue della stessa Georgia, per poi arrivare al nocciolo della questione, una telefonata intercorsa fra i due durante la quale lo stesso Commissario dell’Unione Europea ha sentito il bisogno di “richiamare l’attenzione del Primo Ministro sull’importanza di non infiammare ulteriormente la già fragile situazione adottando questa legge che potrebbe portare ad un’ulteriore polarizzazione e a possibili situazioni incontrollate nelle strade di Tbilisi”.

E’ stato proprio in quel frangente che Varhely ha portato come esempio i recenti fatti accaduti in Slovacchia e del Premier Roberto Fico, “portato come esempio e come riferimento – spiega ancora il commissario – a dove un livello così elevato di polarizzazione può portare nella società anche in Europa”. Varhely si è detto ancora rammaricato che una parte della sua telefonata sia stata del tutto decontestualizzata e anche presentata al pubblico di modo da poter dare una interpretazione “completamente errata dello scopo originariamente previsto” della stessa. Varhely conclude dicendo: “Invito ancora le autorità georgiane a non adottare questa legge. Lo chiedo anche in qualità di noto e finora rispettato amico della Georgia. Continuo a sostenere i georgiani che lavorano per un futuro europeo”. Caso chiuso.