Il Premio Imprenditore del Bene Comune 2020 – istituito da Cattolica d’Assicurazioni – è stato assegnato ieri sera nell’ambito del X Festival della Dottrina Sociale della Chiesa, in svolgimento fino a domani. Il cuore è sempre a Verona – dove la manifestazione è stata concepita e poi sviluppata grazie soprattutto all’impegno di don Adriano Vincenzi, da poco scomparso – ma il Covid ha spinto gli organizzatori a cogliere al massimo le opportunità della digitalizzazione. Il festival 2020 è stato così “esploso” in altre 23 città italiane, in un crescendo di eventi “in presenza” e online dopo lo start segnato dal video messaggio di Papa Francesco e dall’indirizzo di saluto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.



Il Premio Imprenditore del Bene Comune si è confermato momento forte del calendario, al giro di boa verso la conclusione di domani, con la partecipazione di monsignor Nunzio Galantino, presidente dell’Apsa. Quest’anno il Premio ha segnato una novità importante. ” Di solito dividevamo gli imprenditori in tre categorie, profit e non profit”, ha spiegato Adriano Tomba, segretario generale della Fondazione Cattolica e direttore del Festival, in un’intervista a Vaticannews. “Comune è l’impegno sociale, diversa l’ultima riga del conto economico: positiva per i profit, in pareggio per i non profit. Quest’anno abbiamo fatto invece un passo avanti: ci sono anche quelli che stanno a metà strada, che potremmo chiamare gli imprenditori “ibridi”.



Ecco allora – fra sei premiatiEnrico Loccioni: fondatore dell’azienda omonima Loccioni, in provincia di Ancona, con tantissimi giovani, un’età media di 32 anni e più di 500 dipendenti, 6000 studenti universitari in visita ogni anno. E poi Giampaolo Dallara, il fondatore della Dallara (auto da corsa in carbonio). Anche lui con tantissimi dipendenti, tantissimi giovani (attratti anche dall’academy aziendale) e una fortissima collaborazione con l’università.

Alla comunità noprofit appartiene invece Michele Resina di Vicenza (Coop M25), l’imprenditore che aggiusta le cose che non funzionano, cioè che rimette in sesto, fa ripartire, le imprese sociali che si trovano in difficoltà. E poi Giorgio Magnanelli, di Fano, un dirigente un’azienda della grande distribuzione, ma ha fatto delle cose meravigliose, che si è cimentato con successo in un’iniziativa di cooperazione sociale dal brand chiarissimo: “Talenti e Banca del Gratuito”. Non ultimi – veri e innovativi abbiamo gli imprenditori “ibridi” come Nicola Salvi ed Elisabetta Sola, che hanno inventato L’Officina della comunicazione e la piattaforma per la distribuzione di contenuti, documentari e film, che abbiano contenuti valoriali molto importanti, Vatican vision. Accanto all’ Officina della comunicazione opera un’associazione per diffondere la cultura della bellezza. Luca Tagliapietra, infine, è un imprenditore che fra Verona e Vicenza, attraverso una cooperativa sociale da’ lavoro a ragazzi disabili.