La persona al centro del lavoro. Durante e dopo la pandemia è risuonata spesso questa riflessione, che a molti è suonata nuova, magari anche tardiva, ma che in verità è stata uno degli elementi caratterizzanti di una delle figure che più di altre hanno segnato una discontinuità nella storia e nella cultura d’impresa: Adriano Olivetti (1901-1960). Oggi più che mai la sua visione e i suoi valori sono tornati all’attenzione di molti. La Fondazione che porta il suo nome e la Camera di commercio di Cosenza hanno firmato a Roma un Protocollo di intesa il cui oggetto è quello di istituire un premio nazionale per promuovere tra le imprese e le scuole italiane i valori di cui è portatrice la figura di Adriano Olivetti.



Imprenditore, ingegnere, uomo di cultura, editore, solido visionario – nel senso di costruttore di sogni e non vacuo profeta di buoni sentimenti -, Olivetti segnò una stagione unica nella ripresa industriale italiana del dopoguerra: fuori dalle contrapposizioni ideologiche del tempo (capitalismo contro comunismo), tracciò una strada fatta di sostenibilità (parola oggi persino abusata) sociale e di equilibrio tra vita e lavoro. Un equilibrio fatto di luoghi di lavoro progettati per essere “abitati” da chi lavora, e non luoghi di nevrosi e alienazione. Luoghi dove l’organizzazione del lavoro si ritrova finalizzata a una condizione di gratificazione del lavoratore. Precursore di ogni progetto di welfare aziendale e territoriale, Olivetti ha condensato un modo di vivere il lavoro dentro e fuori della fabbrica che hanno meritato alla “città industriale” di Ivrea il titolo di sito patrimonio dell’Unesco.



Tra scuola e impresa

I valori “olivettiani” diventano linfa per un premio nazionale, annuale che sarò bandito in aprile, in due sezioni: una dedicata alla scuola, una dedicata all’impresa. Per la sezione scuole, si punterà sullo sviluppo di idee e di progetti per un modello di impresa sostenibile, sfruttando le risorse e il microambiente del territorio specifico dove si pone l’insediamento sia in termini produttivi, ma anche ai servizi di comunità. Per quanto riguarda la sezione imprese, invece, saranno premiate esperienze e storie d’impresa, ma anche progetti futuri che mostrino l’innovatività e/o il rinnovamento di processi o di attività produttive, da cui si generino vantaggi e ricadute positive sulla sostenibilità ambientale e sociale, apportando benefici diretti alla comunità di riferimento. Le imprese e le scuole che parteciperanno avranno l’opportunità di poter associare alla loro esperienza il nome di Adriano Olivetti, marchio registrato di cui la Fondazione ha concesso l’utilizzo alla Camera di Commercio di Cosenza, e che è di per sé stesso particolarmente evocativo dei valori ai quali il Premio si ispira.



Non sembri strano che l’iniziativa di un premio intitolata a un gran piemontese sia promossa dalla Camera di Commercio di Cosenza. Non solo per l’attività solerte del suo presidente, Klaus Algieri – vicepresidente di Unioncamere – che ha da sempre riconosciuto e promosso i valori “olivettiani”, tanto da lanciare, proprio dal territorio della provincia di Cosenza quelle “lezioni olivettiane” che sono diventate un appuntamento itinerante nel Paese. Ma fu proprio Olivetti a vedere nel Mezzogiorno un luogo di sviluppo industriale, quando ancora in Italia si determinavano flussi migratori interni, dal Sud verso il Nord. Fu Olivetti a inaugurare una fabbrica modello a Pozzuoli.

Dalla fabbrica alla Pa

Il nome di Olivetti è «fonte continua di ispirazione nella programmazione delle politiche economiche da implementare per il nostro territorio – ha spiegato il presidente Algieri – ma anche nelle scelte che ci riguardano più direttamente, perché siamo convinti che una Pubblica amministrazione debba essere innanzitutto un modello da imitare. In questo senso siamo, a esempio, tra le prime Pa italiane ad essere entrate nel Global Compact dell’Onu e siamo da tempo attivi sui temi della responsabilità sociale d’impresa, rispetto ai quali abbiamo istituito un laboratorio permanente. È per questo motivo che, insieme alla Fondazione Adriano Olivetti, abbiamo pensato di dare vita ad un “Premio nazionale Adriano Olivetti” con lo scopo di promuovere all’interno delle imprese e delle scuole i valori di sostenibilità, di comunità, di ambiente e soprattutto di innovazione di cui è portatore Adriano Olivetti».

E in aprile la Camera di Commercio di Cosenza inaugurerà una “stanza Adriano Olivetti” affidata all’autogestione dei dipendenti della Pa, per segnare anche nella Pubblica amministrazione il contagio positivo delle idee di Olivetti.

Sostenibilità e welfare

Attraverso l’istituzione del Premio, la Camera e la Fondazione uniscono le loro forze per promuovere l’impegno nell’innovazione tramite iniziative di sostenibilità ambientale, welfare aziendale e radicamento sul territorio, garantendo il sostegno alla competitività delle imprese attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale nonché lo sviluppo e la promozione del turismo, l’orientamento al lavoro e alle professioni e l’alternanza scuola-lavoro, oltre che, per la Camera di commercio, lo sviluppo economico del territorio cosentino e del suo capitale intellettuale. Per Cinthia Bianconi, Presidente della Fondazione Adriano Olivetti si tratta di “un impegno che a pieno titolo può fregiarsi del marchio “Adriano Olivetti ®”, che la Fondazione ha istituito, promosso e registrato in conformità ed esecuzione del proprio fine istituzionale volto principalmente a promuovere, sviluppare e coordinare, appunto, le iniziative e le attività culturali che siano dirette a realizzare il benessere, l’istruzione e l’educazione dei cittadini, attraverso il progressivo diffondersi, in armonia con i principi della Costituzione, di forme comunitarie rispondenti alla configurazione urbanistica, produttiva, sociale, ambientale e culturale della collettività, secondo le idee di Adriano Olivetti.

Obiettivo Mezzogiorno

Forte del successo delle “lezioni olivettiane” tra le scuole della provincia, la Camera di commercio di Cosenza ha pensato di coinvolgere in modo più incisivo anche le imprese e di farlo sviluppando una progettualità dal respiro più ampio, che si estendesse a tutto il territorio nazionale, perché «anche noi – sottolinea Algieri – siamo convinti, con Adriano Olivetti, che una diversa idea di Sud sia non solo possibile ma necessaria per lo sviluppo dell’intero Paese. Ne abbiamo discusso ampiamente nel corso del Primo Forum sul Mezzogiorno “Antonio Serra”, che la Camera di commercio di Cosenza ha organizzato a maggio 2023, e come Ente pubblico governato da corpi intermedi espressione delle imprese, sentiamo ogni giorno la responsabilità di impegnarci per costruire e raccontare il Mezzogiorno per quello che è: non un fanalino di coda ma un patrimonio da valorizzare. L’istituzione del Premio nazionale Adriano Olivetti è parte di questa inversione di rotta. Significa innalzare l’asticella e dimostrare che è possibile, a partire da una piccola città meridionale, accendere i riflettori su esperienze e storie di imprese e scuole italiane che creano valore per le comunità dei loro territori e che meritano di essere raccontate».

Il bando e la giuria

La Fondazione e la Giunta camerale elaboreranno e approveranno ogni anno il bando e il regolamento del premio, distinto nelle due sezioni dedicate alle imprese e alle scuole, evocando i valori a cui si ispirava Adriano Olivetti e prevedendo di volta in volta temi e ambiti differenti nei quali cimentare la propria innovatività. Una particolare attenzione sarà rivolta alla composizione della giuria e del suo presidente, che saranno rappresentativo della Fondazione e del sistema camerale di Cosenza.

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