Uno studio rivoluzionario sul mondo delle cellule è valso ai tre ricercatori il prestigioso Premio Nobel Medicina, ora però proviamo ad approfondire maggiormente le origini e gli studi dei tre vincitori: Gregg L. Semenza, americano 63enne, dal 2003 dirige un programma sulla ricerca vascolare alla John Hopkins University e assieme a Ratcliffe ha lavorato e scoperto l’enzima HIF-1 che consente alle cellule tumorali di adattarsi ad ambienti poveri di ossigeno. Proprio il collega britannico, Sir Peter J. Ratcliffe dirige il Centro per la ricerca clinica dell’Istituto Francis Crick di Londra ed è membro dell’Istituto Ludwig per la ricerca sul cancro. Il lavoro specifico dello scienziato britannico è quello che ha di fatto scoperto la catena molecolare di eventi che le cellule usano di consueto per rilevare l’ossigeno; quella stessa catena però, nel caso di tumori, ha l’effetto di spezzarsi e alimentare la crescita di cellule dannose e cancerose. Da ultimo, l’americano William G. Kaelin dal 2008 vicedirettore del Dana-Farber/Harvard Cancer Center: il premio Nobel ha scoperto il rapporto tra gli enzimi cellulari e i livelli di ossigeno, «che ha studiato nei casi di una forma di cancro nota come sindrome di von Hippel-Lindau», spiega l’Accademia di Stoccolma.
NOBEL MEDICINA, TRIONFO DI KAELIN, SEMENZA E RATCLIFFE
Il Premio Nobel per la Medicina 2019 è stato vinto dagli americani William Kaelin e Gregg Semenza e dal britannico Sir Peter Ratcliffe: l’annuncio dato dall’Accademia Nobel questa mattina a Stoccolma ha visto i tre ricercatori premiati per le loro scoperte circa le cellule e l’adattamento sull’utilizzo dell’ossigeno. Il tre vincitori del Premio Nobel hanno infatti scoperto come si comportano le cellule degli organismi in un ambiente con mancanza di ossigeno e, di conseguenza, come si adattano modificando il loro metabolismo tra i diversi livelli di attività: «Si tratta di uno dei meccanismi essenziali per la vita», ha sentenziato l’Accademia reale svedese nell’assegnare il Nobel Medicina 2019. Il meccanismo studiato da Kaelin, Semenza e Ratcliffe ha un’importanza cruciale perché permette di capire come le cellule restino in buona salute nonostante condizioni svantaggiose per potersi replicare.
CHI E PERCHÈ HANNO VINTO IL NOBEL MEDICINA 2019
Non solo, lo studio sul rapporto cellule-ossigeno ha permesso di capire – e permetterà di farlo nei prossimi anni a venire – la comprensione di moltissime malattie, in primis tumori e anemie: la vittoria del Premio Nobel Medicina 2019, come ogni anno, è stato annunciato dal Karolinska Institutet di Stoccolma e vede per i tre vincitori Semenza, Ratcliffe e Kaelin un riconoscimento di 9 milioni di corone svedesi complessive, ovvero circa 830mila euro. La giuria, dopo aver annunciato i nomi dei tre vincitori del primo Nobel che apre la rassegna 2019, ha spiegato «tre studiosi hanno stabilito le basi per la nostra comprensione di come i livelli di ossigeno influenzano il metabolismo cellulare e la funzione fisiologica. Le loro scoperte hanno spianato la strada a nuove promettenti strategie per combattere l’anemia, il cancro e molte altre malattie». Domani è atteso l’annuncio del Premio Nobel per la Fisica, mentre mercoledì è il turno della Chimica: grande attesa poi per giovedì per il Nobel Letteratura (l’anno fu sospeso per lo scandalo MeToo) e venerdì per il Premio della Pace, con Greta Thunberg grande favorita. In chiusura, lunedì 14 ottobre è atteso l’annuncio del Premio Nobel per l’Economia.