Niente Greta Thunberg neanche per quest’anno: il Premio Nobel per la Pace 2019 viene assegnato al premier Etiope Abiy Ahmed Ali per la pace raggiunta tra Etiopia ed Eritrea: niente premio “ambientalista”, vince la tradizione più originaria del premio per una pace raggiunta tra i popoli e così il giovane Premier etiope, in Italia negli scorsi mesi a colloquio con il Presidente Giuseppe Conte, raccoglie il testimone di Murad e Mukwege vincendo l’ambito riconoscimento a livello internazionale. Scampato ad un attentato lo scorso 23 giugno 2018 – una granata venne lanciata durante un suo comizio, messo subito però in salvo dai servizi di sicurezza – il Presidente dell’Etiopia viene riconosciuto testimone per la Pace per esser stato il maggiore promotore all’accordo di pace tra Etiopia ed Eritrea dello scorso luglio 2018, ponendo fine ad una guerra che ha insanguinato il Corno d’Africa per oltre 20 anni. «Il riconoscimento è per i suoi sforzi per raggiungere la pace e la cooperazione internazionale, in particolare per la sua decisiva iniziativa per risolvere il conflitto di confine con la vicina Eritrea», scrive il Comitato Nobel di Oslo, aggiungendo «E’ un riconoscimento e anche una spinta. In Etiopia, anche se rimane molto lavoro, Abiy Ahmed ha avviato importanti riforme che danno a molti cittadini la speranza per una vita migliore e un futuro più luminoso. Come Primo Ministro, Abiy Ahmed ha cercato di promuovere la riconciliazione, la solidarietà e la giustizia sociale».



VINCITORE NOBEL PER LA PACE: L’ATTESA E LA DIRETTA

La rassegna del Premio Nobel entra nel vivo con l’appuntamento tradizionalmente più atteso a livello mediatico-globale: alle ore 11 in diretta da Oslo verrà annunciato il vincitore del Premio Nobel per la Pace 2019, come da tradizione assegnato dal comitato norvegese e non dall’Accademia Reale di Svezia come per gli altri Premi di Medicina, Fisica, Chimica, Letteratura ed Economia (lunedì prossimo, chiudendo la rassegna 2019). Attraverso la diretta streaming video fornita dal canale YouTube dell’Accademia Nobel, l’attesa sale a livello mondiale per chi potrà raccogliere l’eredità di Denis Mukwege e Nadia Murad vincitori lo scorso anno, rispettivamente, per il loro impegno contro la guerra e per la testimonianza di resistenza della comunità di Yazidi contro la persecuzione. Ma l’attesa per questo Nobel 2019 è tutta su una figura particolare data da molti, quasi tutti i bookmakers, come la vera favorita alla conquista del Nobel per la Pace: si tratta di Greta Thunberg, la 16enne attivista per l’ambiente e fautrice degli scioperi per il cambiamento climatico “FridaysForFuture” che da anni ormai hanno catturato l’opinione pubblica mondiale e portato in piazza milioni di giovane contro i Governi di tutto il globo. La 16enne affetta da sindrome di Asperger è stata accolta in questo ultimo anno da tutti i principali leader mondiali e ha parlato alcune settimane fa al vertice dell’azione per il clima dell’Onu, denunciando l’immobilismo dei Governi nell’agire per invertire la rotta della “catastrofe climatica imminente”. Personaggio divenuto, tanto più famoso, quanto più divisivo, Greta è data come la vera favorita in un terzetto – secondo i pronostici inglesi e americani – composto anche dal leader indigeno brasiliano Raoni Metuktire e il premier etiope Abiy Ahmed.



PREMIO NOBEL PACE 2019: TUTTI GLI ALTRI FAVORITI

È ancora l’ambiente a dominare i “motivi” dietro la possibile vittoria per il particolarissimo leader indigeno brasiliano Raoni Metuktire, figura emblematica contro la deforestazione in Amazzonia e principale “avversario” del Presidente Bolsonaro negli ultimi mesi avversato per voler portare avanti il progetto anti-ambientale nella Foresta più grande al mondo. Referente del popolo Kayapo, Metuktire è uno dei finalisti del Premio Sakharov 2019 per la libertà di coscienza del Parlamento europeo. Al terzo posto i bookmakers piazzano per i favoriti al Premio Nobel per la Pace 2019 il premier dell’Etiope Abiy Ahmed che di recente ha portato a compimento l’accordo di pace con l’Eritrea dopo una guerra sanguinosa durata decenni. La lista dei “candidati” stilati dai bookmakers è molto lunga e parte sia da organismi internazionali – l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), l’Unione per le libertà civili in America (Aclu) – fino a personaggi protagoniste di grandi tematiche sociali mondiali: l’ex analista della Cia, Edward Snowden, che scoperchiò con i Wikileaks alcuni segreti dell’amministrazione Usa, l’avvocata cecena Lidia Yusu’pova o anche la stessa premier tedesca Angela Merkel. Nomi “sempreverdi” sono anche Papa Francesco, Julian Assange, fondatore di WikiLeaks e addirittura il premier (arrestato e processato in Brasile) Lula. I nominati, quelli veri, il comitato Nobel di Oslo li renderà noti solo se i diretti scelti lo renderanno pubblico dopo l’annuncio del vincitore oggi alle 11 dalla Norvegia; per tradizione, «il comitato norvegese per il Nobel non conferma i nomi fino a quando non è passato mezzo secolo e diffonde solo il numero totale dei candidati, 304 quest’anno (219 individui e, il resto, organizzazioni)», riporta Quotidiano.net.