Un adolescente residente nel Canavese, territorio appartenente alla provincia di Torino, si è reso protagonista di un episodio gravissimo nelle scorse ore: ha preso a calci un riccio trovato per strada nella cittadina di Ciriè, usando l’animale per palleggiare, come se fosse un pallone da calcio. Il tutto fra le risate dei suoi amici, che si sono divertiti a filmare il tutto e a pubblicarlo su Instagram. Il video, in men che non si dica, è divenuto virale ed è arrivato ai carabinieri, che hanno denunciato per uccisione di animale il 14enne. Quest’ultimo, tuttavia, si è difeso attraverso le colonne dell’edizione torinese de “Il Corriere della Sera”, dichiarando: “Il riccio era già morto, non l’ho ucciso io. Questo fa una bella differenza”. “Io sono amareggiato – gli ha fatto eco il padre –. Non ho certo insegnato questo a mio figlio. Però, bisogna dire le cose come stanno: il fatto è grave, ma mio figlio non ha ucciso quell’animale. E gli insulti e le minacce che ci sono arrivati non li meritiamo”.
14ENNE PRENDE A CALCI UN RICCIO: “ERA GIÀ MORTO”
Il ragazzo, che ha accettato di incontrare l’inviata de “Il Corriere della Sera” di Torino, ha rivelato che il riccio aveva la faccia schiacciata ed era già morto. “E poi, dico io: un riccio vivo sarebbe scappato se avessi cercato di prenderlo, no? E invece lui era immobile”. Certo, questo non cancella affatto il gesto successivo: “Ho sbagliato e mi dispiace davvero. Non so nemmeno io perché lo abbiamo fatto. È nato tutto da uno scherzo che facciamo tra noi amici”. Il giovane ha spiegato di fare parte di un gruppo di minorenni denominato “Branco”, nel quale ognuno dei suoi membri è identificato con il soprannome di un animale. “Uno dei miei amici si chiama proprio ‘riccio’ e così, quando sabato abbiamo visto quell’animale morto per terra, lo abbiamo fotografato e ci abbiamo fatto una storia su Instagram”. Il palleggio con il riccio, invece, “è venuto dopo ed è stato stupido, ma non è vero che lo abbiamo messo noi sui binari per farlo schiacciare. Non immaginavo di creare tutto questo polverone. Mi spiace soprattutto per la mia famiglia. Se dovrò pagare per quel che ho fatto, sono pronto a farlo. Però davvero non sono un mostro, ma solo un ragazzo che ha fatto una cosa stupida”.