L’Europa si muove in direzione di un rimborso integrale o parziale della PrEP, cioè la profilassi pre-esposizione all’HIV. Vale a dire l’assunzione di una combinazione di farmaci attivi contro l’HIV prima dei rapporti sessuali, da parte di persone sieronegative a rischio di infezione. L’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha infatti pubblicato un draft che riassume le priorità e le linee di azione all’interno dell’Unione Europea, raccogliendo e commentando i dati raccolti nel periodo febbraio-marzo 2022. Andrea Ammon, direttore dell’ECDC, ha definito la PrEP un “potente strumento per ridurre la trasmissione dell’HIV”, come si legge su Quotidiano Sanità, tuttavia “sebbene l’offerta di PrEP nella regione europea sia aumentata dal 2016, c’è ancora una grande variazione tra i Paesi in termini di scala di attuazione”.
Al momento, la PrEP contro l’HIV viene rimborsata in 23 paesi su 55. Si tratta di Belgio, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Islanda, Irlanda, Kazakistan, Kirghizistan, Liechtenstein, Lussemburgo, Monaco, Macedonia del Nord, Norvegia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia, Ucraina, Regno Unito. Eppure c’è un ulteriore ostacolo da affrontare, cioè combattere la non ammissibilità per alcune categorie di persone, tra cui i migranti e chi fa uso di droghe. In 15 Paesi europei, tra cui l’Italia, la PrEP invece non è completamente rimborsata sebbene sia a disposizione nelle strutture sanitarie.
Lotta all’HIV, PrEP più diffusa e rimborsabile: la proposta dell’ECDC
L’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha messo a punto una guida relativa alla profilassi pre-esposizione all’HIV, sottolineando che i Paesi membri dovrebbero “prendere in considerazione questi standard e strumenti di monitoraggio durante lo sviluppo e l’attuazione delle linee guida nazionali e porre una maggiore attenzione sull’aumento dell’accessibilità della PrEP per tutte le popolazioni chiave”. A oggi, infatti, l’efficacia della PrEP in persone HIV negative ma a rischio è ben documentata e confermata.
Per questo motivo il parere dell’ECDC è che gli Stati membri dell’Unione Europea dovrebbero prendere in considerazione l’integrazione della PrEP nel loro pacchetto di azioni volte a prevenire l’HIV. Parere analogo a quello offerto dall’OMS, che ha raccomandato di offrire la PrEP come un’ulteriore opzione di prevenzione per le persone a rischio sostanziale di infezione da HIV.