È in programma fino al 30 giugno 2024 la mostra “Preraffaelliti. Rinascimento Moderno” che si tiene a Forlì al Museo Civico San Domenico: sono esposte oltre 300 opere di varie correnti e tipi diversi, con cui è stata ricostruita l’intensa influenza che ha avuto l’arte italiana su questo movimento. La mostra è stata pensata e realizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì con Intesa Sanpaolo come partner principale. Una partnership sostenuta con grande determinazione, come confermato da Giovanni Bazoli, presidente emerito della banca Intesa Sanpaolo.
Non si tratta della prima occasione per Intesa San Paolo di offrire il suo sostegno, visto che lo fa ogni anno che vengono presentante le mostre al Museo Civico San Domenico di Forlì. Una scelta dettata dall’opportunità di soffermarsi su un movimento artistico italiano o straniero in una ottica inedita e originale. Giovanni Bazoli evidenzia come ciò sia possibile grazie alle capacità processuali e creative dell’organizzatore di tali mostre, il professor Gianfranco Brunelli, Direttore Grandi Mostre Museo Civico San Domenico Forlì. Più che di partnership, Bazoli preferisce parlare di una vera e propria «alleanza» tra Intesa San Paolo e il Museo Civico San Domenico di Forlì, da portare avanti anno dopo anno, alimentandola però con idee nuove, perché si tratta di «progetti culturali perfettamente in linea con il progetto cultura» della banca.
LA MOSTRA SUI PRE-RAFFAELLITI E I GRANDI RACCONTI D’ARTE
Per le mostre al Museo Civico San Domenico di Forlì è stata scelta una formula, che è quella del racconto, di «un grande racconto», come preferisce definirlo il professor Gianfranco Brunelli, secondo cui così si possono raccontare storie centrali per l’arte, come lo è quella dei Preraffaelliti. Questo il nome attribuito al movimento a cui diedero vita alcuni giovani reagendo alle «convenzioni formali dell’epoca» e che scavando nel passato artistico italiano trovarono una nuova visione, un modello etico e di purezza connesso alla natura e ai colori vivi, arrivando così a esprimere l’esigenza di rivedere il presente con lo sguardo sempre rivolto anche ad un passato considerato migliore. Il loro obiettivo era quello di “purificare” l’arte che era stata inquinata dall’idealizzazione della natura e dalla bellezza a scapito della realtà, quindi volevano rilanciare la pittura inglese, penalizzata dalle norme troppo dure della Royal Academy. Un movimento artistico quello dei Preraffaelliti su cui ha avuto un forte impatto l’arte storica italiana, come si evince proprio da tale mostra.
Ma la mostra “Preraffaelliti. Rinascimento Moderno” è solo l’ultimo esempio della collaborazione tra la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e il Museo Civico San Domenico in questi ultimi anni, che ha prodotto un lavoro prezioso per approfondire e studiare diversi temi in modo inedito. Lo sottolinea anche Michele Coppola, direttore esecutivo Arte Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore Gallerie d’Italia, il quale esprime tutta la sua soddisfazione per il fatto che sia stato in questo modo possibile portare a Forlì «mostre temporanee di grandissimo livello con prestiti eccezionali». Con la consapevolezza che il lavoro al fianco delle fondazioni e delle istituzioni culturali serve anche a «a consolidare il ruolo, l’identità delle Gallerie d’Italia e del progetto Cultura d’Intesa San Paolo».