Nuove bordate da casa Italia Viva agli alleati di Governo, la riforma della prescrizione rischia di aprire una crisi di Governo delicatissima. I renziani mettono nel mirino gli ex colleghi del Partito Democratico, netta la posizione di Roberto Giachetti: «Io l’unico disagio che vedo è quello di tanti con i quali per anni abbiamo lottato contro il giustizialismo di Bonafede e dei 5 stelle che oggi lo difendono e ne sono casa di risonanza. Avviso ai riformisti ‘riformati’ del pd: il mio non è disagio è sconforto. Per voi». Così, invece, Raffaella Paita: «Il disagio vero è quello di essere passati da paladini del riformismo e del garantismo a controfigure, nemmeno originali, dei populisti giustizialisti. E credo proprio che il disagio riguardi voi, cari amici “ex riformisti” del #PD, non noi». Infine, l’attacco di Maria Chiara Gadda: «Sì anche io provo disagio…di fronte alla mediocrità. La meritocrazia è una grande conquista dei Paesi democratici, che vogliono crescere perché questo rappresenta benessere per tutti». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



PRESCRIZIONE, CAOS GOVERNO: SALVINI INVOCA ELEZIONI

Clima di altissima tensione tra le forze di maggioranza sul dossier prescrizione, Italia Viva non arretra e “dichiara guerra” a M5s, Pd e Liberi e Uguali. Matteo Renzi ha risposto per le rime al premier Giuseppe Conte e l’ipotesi crisi di Governo non è così assurda come potesse sembrare solo qualche giorno fa. Lucia Annibali di Italia Viva ha ribadito su Twitter: «La riforma della prescrizione varata ieri porta avanti un meccanismo farraginoso, un vero e proprio sudoku giuridico che non risolve i problemi della eliminazione della prescrizione. Lavoreremo in parlamento per modificarla». Opposizione sul piede di guerra, Matteo Salvini invoca il ritorno alle urne: «Noi ci occupiamo di problemi reali, di cantieri, di infrastrutture, di temi veri mentre da un mese la maggioranza si scanna sulla giustizia e sulla prescrizione. Noi non stiamo zitti, ma una volta che abbiamo detto la nostra sulla Giustizia non possiamo inseguirli tutti. Ora la gente capisce perché la Lega questa estate ha lasciato il governo e sette ministeri. Le elezioni continuano ad essere la via maestra», le sue parole riportate da Sky Tg 24. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



PRESCRIZIONE, RENZI: “NON SI MOLLA DI UN CENTIMETRO”

Matteo Renzi non è intenzionato a mollare di un centimetro nella battaglia sua e del suo partito, Italia Viva, contro la riforma della Prescrizione firmata dal ministro Bonafede. Attraverso la propria pagina Facebook l’ex presidente del consiglio è infatti uscito nuovamente allo scoperto specificando: “La posizione del Lodo Conte è incostituzionale secondo i principali esperti. Cercheremo di cambiarla in Parlamento prima che venga bocciata dalla Corte Costituzionale come già avvenuto in settimana alla Legge Bonafede”. L’ex sindaco di Firenze aggiunge: “Questa per noi è una battaglia culturale. Non molleremo di un solo centimetro. Il Pd ha scelto di seguire i grillini, noi abbiamo scelto di seguire le persone competenti: avvocati, magistrati, esperti della materia”. Spaccatura di governo palese, e i leader del Centrodestra sono già in fermento, chiedendo che si vada a votare il prima possibile. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



PRESCRIZIONE, SCONTRO CONTE-RENZI: BONAFEDE VS ITALIA VIVA

«La riforma della prescrizione è frutto di un lavoro portato avanti in collegialità con le altre forze di maggioranza, abbiamo lavorato nei dieci incontri che ci sono stati: la prima bozza l’ho presentata a ottobre 2019. Mi dispiace sinceramente che una delle quattro forze abbia deciso di defilarsi», così Alfonso Bonafede sul passo indietro di Italia Viva, che ieri ha disertato il Consiglio dei ministri. Alta tensione al Governo, tant’è che si parla di crisi, e Matteo Renzi ha replicato alle ultime dichiarazioni del premier Conte con un lungo post pubblicato su Facebook. Il senatore di Rignano ha tenuto a precisare: «Se il Premier vuole cacciarci, faccia pure: è un suo diritto! E Conte è il massimo esperto nel cambiare maggioranze. Se invece vogliono noi, devono prendersi anche le nostre idee. Alleati, non sudditi. Trovo il tono di Conte sbagliato, ma ai falli da dietro del premier rispondiamo senza commettere falli di reazione». E in chiusura ecco un’altra stilettata: «Se hanno pronto un Conte Ter senza di noi, prego, si accomodino. Noi pensiamo all’Italia e teniamo alte le nostre battaglie». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

PRESCRIZIONE, IPOTESI CRISI DI GOVERNO

Lo scontro nella notte di San Valentino: Renzi e Conte non si erano mai amati, rimanendo nella metafora, ma ora il rischio divorzio è assai vicino. Da ieri sera il CdM ha dato il via libera alla riforma del processo penale che con sorpresa anche della stessa Italia Viva, contiene il fantomatico Lodo Conte-bis sulla prescrizione (frutto dell’accordo Pd-LeU-M5s). Subodorando proprio questo passaggio e rimanendo una frattura interna tra i partiti della maggioranza, Renzi non ha inviato le “sue” Ministre Bonetti e Bellanova in Consiglio dei Ministri aumentando ancora di più la potenziale crisi di Governo. Intendiamoci, al voto per il momento non si può tornare perché prima vi è il referendum sul taglio dei parlamentari (29 marzo) e poi una legge elettorale ancora tutta da scrivere, ma la sensazione che il Governo Conte-2 possa proseguire con le stesse forze di settembre è sempre più complesso da prevedere. «Non sono in condizione di fare previsioni sui comportamenti altrui: io sono qui e ho un compito di grande responsabilità. Non ne faccio una questione personale con nessuno, non me lo posso permettere perché il Paese si attende delle risposte», attacca il Premier Conte dopo il CdM sulla riforma del processo penale voluta fortemente da Bonafede e dal Movimento Stelle.

PRESCRIZIONE, GLI SCENARI DOPO LO STRAPPO CONTE-RENZI

Renzi contesta invece al Pd di seguire e “adeguarsi” al «giustizialismo dei grillini» e per questo chiede un cambio di tendenza, altrimenti la sfiducia a Bonafede – e di fatto a tutto il Governo – potrebbe essere dietro l’angolo: «Se un giocatore è falloso nei confronti della propria squadra si rischia di perdere. Se il risultato deve essere o accettate la nostra posizione o non se ne fa nulla non c’è alcuna possibilità di trovare un punto di convergenza», attacca ancora Conte dopo la mossa renziana, aggiungendo sale alla ferita «ministro ha sempre la responsabilità e il dovere di partecipare al Consiglio dei ministri. Purtroppo devo prendere atto che da Italia viva si è mantenuta una posizione iniziale e non si è mai spostati ritenendo di essere depositari della verità. Ma una verità di cui è depositaria una sola forza politica non esiste. Esiste invece una mediazione. Ringrazio quindi le altre forze politiche e il ministro Bonafede che si sono resi disponibili a questa soluzione». Botta e risposta, il leader di Italia Viva contraccambia «Se Conte vuole aprire la crisi, lo faccia, Italia Viva chiede di aprire cantieri. Noi non siamo opposizione, ma non saremo mai quelli che per uno sgabello rinunciano a un principio». Gli scenari sono tanti ma anche del tutto imprevedibili: la finestra di voto è “chiusa” almeno fino a giugno per poter disegnare i nuovi collegi in caso di conferma del taglio dei parlamentari: un Governo istituzionale, un “Conte-ter” o la “linea Giorgetti” con un Governo che porti a termine riforme istituzionali condivide da tutti i partiti. Su tutto con il Cdx a guida Salvini e Meloni che invece chiede subito il voto: il mare è agitato, un San Valentino litigioso a livello politico invece sembra sempre più una “costante”.