Continua il dibattito-scontro sulla riforma della prescrizione tra Governo ed opposizione, ma anche all’interno delle forze di maggioranza. «Forza Italia tenta di colpire e dividere la maggioranza» per il dem Walter Verini, mentre l’azzurro Costa denuncia «un attentato ai diritti delle opposizione». Italia Viva di Matteo Renzi ha dato una settimana di tempo per trovare un’intesa sulla riforma, continuando a lanciare siluri contro il testo di Alfonso Bonafede. La Lega non fa sconti all’esecutivo e mette nel mirino ancora una volta il M5s: «Il guardasigilli Alfonso Bonafede ha puntato tutto sulla partenza della riforma della prescrizione al primo gennaio 2020 e non vuole cedere neppure di fronte all’evidenza che si tratterebbe di un vulnus insanabile per la giustizia italiana se non la si accompagnasse alla riforma complessiva dei processi», le parole di Simone Pillon. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
PRESCRIZIONE, BOSCHI IN PIAZZA CON FORZA ITALIA
«È battaglia di civiltà, non facciamo passi indietro», così Maria Elena Boschi sulla prescrizione, rinnovando la volontà di Italia Viva di non avallare la proposta Pd-M5s. L’ex ministro del Governo Renzi è scesa in piazza al fianco di Mariastella Gelmini e Giorgio Mulè, esponenti di Forza Italia, scagliandosi contro la riforma Bonafede, che blocca la prescrizione dopo il primo gradi di giudizio. Netta la posizione degli azzurri di Silvio Berlusconi: «La riforma Bonafede è inciviltà giuridica. Si sa quando si entrerà indagati in un processo, ma non si sa quando se ne potrà uscire», le parole di Francesco Sisto. La Lega ha le idee chiare sul dossier, come affermato dal senatore Emanuele Pellegrini: «La Lega è fermissima sia sulla questione prescrizione, che deve essere bloccata finchè non sarà operativa una riforma complessiva della giustizia, sia sul fatto che all’Italia serva un governo stabile, con ampia legittimazione popolare». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
PRESCRIZIONE, GOVERNO: “PDL COSTA IN COMMISSIONE”
Il Governo non si spacca ma rimanda di fatto la questione della prescrizione un’ennesima volta in attesa di trovare un accordo di massima internamente tra Pd, Renzi e M5s: nel giorno in cui la Camera avrebbe dovuto votare la proposta di legge di FI a firma Costa, la maggioranza ha deliberato il rinvio in Commissione Giustizia richiesto qualche ora prima da Federico Conte di Leu a Montecitorio. Decisivo per l’ok deliberato l’astensione dei renziani di Italia Viva, dopo le minacce di voto con le opposizioni di questa mattina: la richiesta della maggioranza è stata accolta con soli 72 voti di differenza e torna quindi in commissione Giustizia la proposta di Costa che ripristina la prescrizione cancellando di fatto la Legge Bonafede. «Non per finalità ostruzionistiche», si difende il Governo nelle parole del deputato di Leu Conte, «ma per consentire alla maggioranza di raggiungere un’intesa sulla prescrizione» si arriva così alla rinvio in Commissione. «Abbiamo bisogno di fare l’ultimo miglio e per verificare se siamo o meno in condizione di farlo, la proposta di Forza Italia va rinviata in commissione»; davanti a questo mini-successo di Renzi, Italia Viva decide di non partecipare al voto salvando di fatto il Governo ma richiedendo di nuovo l’eliminazione della parte più giustizialista della riforma Bonafede. Contrarie al rinvio in commissione le forze di opposizione. Per Forza Italia ha parlato la capogruppo Mariastella Gelmini che ha ricordato come la proposta di legge in questione sia in quota opposizione «La riforma Bonafede sulla prescrizione è una mostruosità giuridica e le posizioni delle diverse forze sono tutte chiare», attacca la capogruppo Gelmini sottolineando le divisioni interne al Governo Conte-2, «le perplessità ci sono anche nel Pd e non solo in Italia Viva». Contrari al rinvio anche Lega e Fratelli d’Italia.
RENZI CON FORZA ITALIA “CONTRO” IL GOVERNO
«Sulla prescrizione ci sono divergenze nella maggioranza e su quelle ci stiamo confrontando. Il cantiere è aperto, il confronto è serrato e leale»: così ha aperto il suo discorso sulla relazione annuale sull’amministrazione della giustizia il Ministro Alfonso Bonafede, nella bufera di Governo per la sua stessa legge che dal 1 gennaio 2020 di fatto abolisce la prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Ancora questa mattina tanto Matteo Renzi quanto Maria Elena Boschi hanno annunciato come voteranno con l’opposizione il ddl Costa, che già negli scorsi giorni era stato “bocciato” in Commissione Giustizia dal Governo segnalando la spaccatura di Italia Viva dalla restante parte della maggioranza. Oggi è previsto però la discussione con tanto di voto segreto sul pdl Costa che mira ad abolire la legge Bonafede e riportare così l’ordinamento giuridico a prima della riforma anti-prescrizione: tutta Italia Viva voterà con Forza Italia, ma anche qualche membro del Pd inizia a sfilarsi alla indicazione di Governo sulla bocciatura del pdl di Enrico Costa.
PRESCRIZIONE E GIUSTIZIA, IL GOVERNO RISCHIA DI SPACCARSI
«Sono del Pd ma voterò a favore della proposta Costa», è l’intenzione di voto letta in diretta dall’Aula della Camera della deputata Pd Vincenza Bruno Bossio. Come lei, sperano i renziani, potrebbero esserci altri che non intendono far proseguire una legge incardinata da M5s (con il voto, seppur “controvoglia”, della Lega durante il Conte-1) e che ai tempi il Pd aveva contestato duramente. Oggi ha così “gioco facile” la capogruppo Italia Viva alla Camera Maria Elena Boschi a spiegare «non faremo un passo indietro, voteremo con Forza Italia. Spiace che qualcuno abbia cambiato idea rispetto ad un anno fa»; in mattinata lo stesso Renzi nell’intervista a Stampa e Sole 24 ore aveva dichiarato «Anziché l’obbrobrio voluto da Bonafede e Salvini vogliamo il ritorno alla proposta Orlando, come propone l’ex ministro Costa. Spero che la voti anche il Pd». Dopo il “lodo-Conte” presentato nei giorni scorsi e già giudicato “incostituzionale” dall’ex Premier Pd, Renzi ancora ripropone il “lodo-Annibali” sulla riforma della giustizia che chiede quantomeno in alternativa alla bocciatura della riforma Bonafede, un rinvio di un anno «Invece del lodo Conte o lodo Bonafede c’è il lodo Annibali, è nel Milleproroghe che tra dieci giorni si vota». Il caos è servito, specie perché i renziani potrebbero votare contro anche alla relazione annuale che il Guardasigilli (travolto nei giorni scorsi dalla polemica sugli “innocenti in carcere”, ndr) presenta alla Camera e al Senato: si rischia una doppia spaccatura in un sol giorno, con il voto al pdl Costa e la bocciatura di Bonafede. La diretta è già cominciata, con il Governo che rischia nuovi problemi dopo il tracollo verticale del M5s nelle recentissime Elezioni Regionali 2020.