Altissima tensione tra le forze di Governo, il premier Conte mette nel mirino Matteo Renzi: il dossier prescrizione potrebbe aprire le porte della crisi. Renzi ha confermato che Italia Viva diserterà il Consiglio dei ministri ed il presidente del Consiglio è entrato in tackle: «Fate opposizione aggressiva e maleducata, chiarite agli italiani». Il giurista ha evidenziato che non accetterà ricatti da nessuno, non è tardata ad arrivare la presa di posizione del senatore di Rignano: «Se Conte vuole aprire la crisi, lo faccia, Iv chiede di aprire cantieri. Noi non siamo opposizione, ma non saremo mai quelli che per uno sgabello rinunciano a un principio». Questo, riportato da Tg Com 24, il commento di Nicola Zingaretti: «Ho letto le dichiarazioni di Conte e posso dire che condivido le sue preoccupazioni. È una sua preoccupazione reagire alle fibrillazioni che e’ giusto a questo punto prendere sul serio. E’ evidente che per questo governo, il secondo di questa legislatura, in qualche modo la sua fine coincida con la fine della legislatura, ma non credo che siamo adesso in questa situazione». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



PRESCRIZIONE, ORLANDO VS RENZI: “MEGLIO TORNARE AL VOTO”

Dura la reazione di Andrea Orlando, il vicesegretario del Partito Democratico, alla decisione di Italia Viva di schierarsi nuovamente con l’opposizione, in merito alla Prescrizione. Parlando al programma “Start” su Skytg24, l’esponente Dem si è rivolto così al partito di Matteo Renzi: “Il problema è che le scelte si devono fare dentro maggioranza, noi lavoriamo per rimodulare la prescrizione, dà più risultati fare cose dentro maggioranza che non con blitz con l’opposizione, indebolisce il governo e non credo che questo convenga anche perché le priorità sono altre”. Orlando punta il dito sia contro Italia Viva ma anche contro il ministro Bonafede: “Non mi piacciono i toni né da Iv né da Bonafede, bisogna trovare in concreto la soluzione, non si tratta di slogan ma di meccanismi per giusto processo”. Secondo Orlando, se la situazione non dovesse sbloccarsi, tanto vale tornare al voto: “Lasciare il governo impantanato all’infinito – ha spiegato – non è un bene per il governo, ma i governi possono cambiare e si può andare a votare”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



PRESCRIZIONE, ITALIA VIVA CON L’OPPOSIZIONE: LE MINISTRE DISERTANO CDM

Il caso prescrizione allarga la frattura nel Governo: secondo le ultime fonti rivelate da Ansa e Corriere della Sera, salvo ripensamenti, le Ministre di Italia Viva – Teresa Bellanova e Elena Bonetti – dovrebbero disertare il Consiglio dei Ministri previsto per questa sera con a tema la riforma del Ministro Bonafede sul processo penale. La titolare dell’Agricoltura è in missione istituzionale a Mosca e non dovrebbe rientrare in tempo mentre la Ministra della Famiglia potrebbe “seguire” l’indicazione del leader di Italia Viva e dare un messaggio al Governo Pd-M5s-LeU dopo la bocciatura del Lodo Annibali di ieri in Commissione alla Camera. Le opposizioni hanno votato compatte con i renziani ma il Governo è riuscito a “stroncare” il lodo che avrebbe visto la riforma Bonafede sulla prescrizione “congelata” per un anno: la pronta replica però non si fa attendere e così in primo luogo “salta” la presenza di Iv al CdM di questa sera come segnale politico. «Non andiamo stasera al Consiglio dei ministri, perché siamo contrari al lodo Conte e quindi per coerenza non ci saremo. Il testo del lodo Conte bis se lo voteranno gli altri partiti della maggioranza», spiegano fonti qualificate di Italia Viva all’Ansa motivando l’assenza di Bonetti e Bellanova questa sera. Dalla prescrizione alla riforma del processo penale fino alle intercettazioni: Renzi continua nella pressante “minaccia” contro Conte, Zingaretti e Di Maio con il paventare il voto continuo con il Centrodestra finché da Palazzo Chigi non arriverà una marcia indietro sul tema “giustizialismo” delle riforme di Bonafede.



CAOS PRESCRIZIONE, NUOVA “MINACCIA” DI RENZI

Nel frattempo in mattinata con una e-news straordinaria che fa il paio con l’intervista a Bechis su “Il Tempo” Matteo Renzi lancia la sua nuova sfida aperta ai grillini e soprattutto al Partito Democratico: «Sulla battaglia della giustizia giusta non molliamo perché è una questione di civiltà. Ci sono più di mille innocenti mandati in carcere ogni anno. Lo Stato spende milioni e milioni di euro per i casi di malagiustizia. La Corte Costituzionale ha affrontato ieri i primi ricorsi contro le leggi di Bonafede dello scorso anno e ha già pronunciato la prima sentenza di incostituzionalità. E chiaramente incostituzionale è anche la proposta contenuta nel cosiddetto Lodo Conte. Dunque: su questo tema, non si molla». Come noto, il Lodo Conte-bis non essendo stato immesso nel Decreto Milleproroghe (per la bocciatura proprio di Italia Viva) è allo studio un ddl specifico che riporterebbe l’accordo Pd-M5s-LeU ad una differenziazione per la prescrizione tra condannati e assolti in Appello: Renzi non ci sta e lancia l’evento a Roma del prossimo 27 febbraio “Giustizia Giusta”. «Il garantismo sta al giustizialismo come la democrazia sta alla dittatura. Ieri, intanto, si è votato il Lodo Annibali alla Camera: se fosse passata la proposta di Lucia Annibali, sarebbe tornata in vigore la legge del PD fatta da Orlando Gentiloni. Invece il PD – incredibilmente – pur di votare contro Italia Viva, ha tenuto in vigore la legge populista fatta da Bonafede Salvini», attacca ancora l’ex premier dem che lancia poi la sua “fatwa” finale sul Governo minacciando la sfiducia al Guardasigilli «ho come l’impressione che i riformisti del PD non abbiano compreso che cosa ci sia scritto dentro il Lodo Conte. Appena lo leggeranno e lo capiranno ci sarà da divertirsi. Per chi è interessato a seguire nel merito suggerisco di seguire il Presidente dell’Unione delle Camere Penali, Gian Domenico Caiazza. Quanto a Bonafede, che ci accusa di molestarlo (ma l’ex DJ avrà mai letto il codice penale? Lo sa che la molestia è un reato?), noi auguriamo al Ministro buon lavoro. Gli diamo due mesi di tempo. Se le cose cambiano, bene. Altrimenti ci vediamo in Senato». A stroncare la posizione renziana ci pensa poi in mattinata l’ex Ministro della Giustizia Orlando, «il problema è che le scelte si devono fare dentro maggioranza, noi lavoriamo per rimodulare la prescrizione, dà più risultati fare cose dentro maggioranza che non con blitz con l’opposizione, indebolisce il governo e non credo che questo convenga anche perché le priorità sono altre».