«Per giorni hanno detto che Italia Viva avrebbe mollato e che mi sarei venduto per due poltrone. FAKENEWS! Non si molla! Se c’è decreto o emendamento sulla prescrizione noi votiamo contro. A testa alta»: con un tweet apparso in serata dall’account ufficiale, Matteo Renzi lancia l’ennesimo ultimatum al suo stesso Governo nella giornata dove ogni trattativa tra Pd-M5s e Italia Viva è di fatto fallita sotto il peso dell’ultima e-news dell’ex premier dem e delle voci circolate a Palazzo Chigi. «Governo rischia? Se il governo insiste sulla prescrizione così com’è, sì. Rischia», spiega il Ministro Bellanova a Minoli su Rai Radio 1 mentre fonti di Italia Viva fanno sapere all’Ansa «Dopo che per tre giorni gli spin del Pd avevano spiegato che Renzi era nell’angolo oggi emerge la verità: quel che resta della maggioranza non ha ancora deciso che cosa fare sul Lodo Annibali. E Iv non indietreggia. Se ci sarà la richiesta di un voto di fiducia sul Governo, Iv rilancerà sulla mozione di sfiducia al Senato dove Renzi è convinto di portare tutti i voti di IV, le opposizioni (difficile ipotizzare il soccorso azzurro proprio sulla giustizia) e qualcuno anche del Pd. Il ministro Bonafede sarebbe costretto a dimettersi». A stretto giro arriva la conferma dello stesso Renzi «Se davvero presenteranno decreto o emendamento su prescrizione noi voteremo contro. Si tengano le loro poltrone, noi ci teniamo i nostri valori. Sui diritti dei cittadini non si fanno pasticci da azzeccagarbugli. A testa alta». Duro il M5s che parla di «attacchi e minacce» mentre è l’ex renziana Alessia Morani ad avvisare gli stessi compagni di Governo «Mi pare che si stia veramente esagerando. Se un partito di maggioranza presenta una mozione di sfiducia nei confronti di un proprio ministro è tecnicamente una mozione di sfiducia verso il proprio governo, considerato anche che Bonafede è il capo delegazione del M5s».
ITALIA VIVA “EMENDAMENTO IN MILLEPROROGHE È UNO SCANDALO”
In serata arriva la prima veemente smentita di Italia Viva in merito al possibile “cedimento” sull’accordo Pd-M5s per cambiare la legge sulla prescrizione con un emendamento al Milleproroghe: Ettore Rosato, coordinatore dei renziani, sbotta su Facebook «noi contrasteremo qualsiasi forzatura istituzionale e non ci sarà nessuna marcia indietro e nessun tipo di accordo che vada a contrastare i principi costituzionali». Per essere ancora più chiaro, Rosato lancia poco dopo l’attacco diretto contro il Governo: «Utilizzare il Milleproroghe per modificare il diritto penale sarebbe uno scandalo. L’unica soluzione è il prudente rinvio previsto dal lodo Annibali. Ogni altra soluzione vedrà Italia Viva votare convintamente contro». In un colpo solo tanto il Pd quanto il M5s secondo i renziani sono definiti ormai prossimi alla «deriva giiustizialista»; replica poi a collega dem Bardo che aveva avanzato ipotesi di un voto favorevole di IV al Milleproroghe in agenda «Sulla prescrizione, (lo dico in particolare a giornalisti, commentatori, colleghi di maggioranza al governo) noi contrasteremo qualsiasi forzatura istituzionale e non ci sarà nessuna marcia indietro e nessun tipo di accordo che vada a contrastare i principi costituzionali». Renzi garantista contro un Governo giustizialista: lo schema di IV contro i compagni di maggioranza è ormai chiaro e non sono i soli, come visto dall’intero Centrodestra, dalle associazioni di categoria oltre a stuoli di magistrati e avvocati schierati contro la riforma Bonafede. Sul tema prescrizione è intervenuto in giornata anche il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri «il Lodo Conte-bis è una mediazione al ribasso perché serviva la prescrizione per costringere il legislatore ad interessarsi concretamente per modifiche procedurali al codice di procedura per velocizzare il processo senza diminuire le garanzie dell’imputato».
RENZI CEDE A M5S-PD?
Matteo Renzi attacca ancora i 5Stelle sul tema della prescrizione eppure per la giornata di domani si annuncia un possibile – anzi ormai probabile – voto per la fiducia al Governo Conte-2 sull’emendamento a firma Pd-M5s-LeU che modifica con il “Lodo Conte-bis” la Riforma Bonafede. La mediazione di questi ultimi giorni ha portato nei toni a mantenere le posizioni serrate tra grillini e Italia Viva, ma nella sostanza a trovare un modo per non far cadere il Governo sul tema della giustizia: stamani l’intervista di Renzi al Resto del Carlino dove spiegava la contrarierà all’idea di prescrizione e giustizia diverso dal “giustizialismo M5s” aveva fatto ancora rumore nel mare della maggioranza: «i 5Stelle si arrenderanno. Credo che sia in atto un tentativo di arginare un`iniziativa di Italia viva, ma tutto finirà come per l`Iva. Esasperano un concetto e poi dovranno gestire una marcia indietro. Ricorda la polemica sugli 80 euro? Lì per lì tutti contro, poi nessuno li ha tolti». Eppure qualche ora dopo è il Segretario del Pd Nicola Zingaretti da Milano ad annunciare l’accordo nella sostanza: «Sulla prescrizione mi sembra che ci sia la conferma di un buon punto di arrivo che ci permette ora di riaccendere l’agenda per il lavoro e la crescita, lo sviluppo e gli investimenti, sulla scuola, l’economia e il lavoro, ripartendo da uno spirito che deve essere unitario». Resta la distanza con Renzi e con le ultime polemiche lanciate dal leader di Italia Viva contro il Premier Conte – «non capisce la differenza garantismo e giustizialismo» – ma di fatto qualcosa è cambiato nelle ultime ore e il Governo si potrebbe ritrovare domani un “filo” più unito di qualche giorno fa.
PRESCRIZIONE: NO DECRETO, SÌ MILLEPROROGHE: ECCO COSA SUCCEDERÀ
Il perché è presto che spiegato e lo illustra bene il vicecapogruppo Pd alla Camera, Michele Bordo: «Prendiamo atto con soddisfazione che Matteo Renzi e Italia Viva hanno finalmente compreso che la loro contrarietà alle modifiche sostanziali concordate nella maggioranza sulla prescrizione avrebbe lasciato in vigore, purtroppo, la riforma Bonafede che loro stessi contestano. Meglio tardi che mai: avevamo detto sin dall’inizio che gli ultimatum erano sbagliati, siamo contenti adesso che Italia Viva abbia assunto una nuova posizione facendo marcia indietro». Nei fatti dunque non ci sarà alcun Decreto Legge sul Lodo Conte-bis, bensì un emendamento al Decreto Milleproroghe proposto da Pd-M5s-LeU che introduce novità sulla prescrizione in modo da modificare la legge Bonafede: vista dalla parte delle opposizioni, con Mariastella Gelmini (Forza Italia), la mossa di Renzi sconfesserebbe la sua battaglia di questi giorni «Renzi e i suoi, pur di non far cadere il governo, si presteranno ad un ridicolo giochetto parlamentare: diranno fintamente no al lodo Conte che Pd e M5S cercheranno di introdurre con un inammissibile emendamento al Milleproroghe e dopo voteranno sì alla fiducia sul provvedimento, dando cioè l’ok definitivo alla modifica, pattuita dalla maggioranza, della riforma Bonafede. Un bel tappeto rosso che i renziani srotoleranno al Guardasigilli e al Pd». Si possono allora rileggere con queste ultime “messe a fuoco” le parole di Renzi su Facebook che promettono battaglia alla Riforma Bonafede a livello parlamentare ma che al momento fanno passare la modifica voluta dal Pd con l’ok degli stessi M5s: «Lo ribadisco qui: la legge Bonafede cambierà. Come e quando cambierà dipende dalle arzigogolate tattiche parlamentari. Ma nella sostanza: noi NON ci fermeremo finché gli avvocati e i magistrati continueranno a dire che le proposte di Bonafede sono incostituzionali. Questa battaglia non è una battaglia facile perché è una battaglia difficile da spiegare, tecnicamente complicata, lunga nelle procedure. Il populismo è facile, la politica è difficile. Ma è una battaglia di civiltà. Si tratta di far vincere la giustizia contro il giustizialismo. Le garanzie contro la demagogia».
Fare i populisti riesce a tutti, fare politica no. Il problema non è semplicemente la prescrizione ma la divisone garantismo versus giustizialismo. Ecco perché noi non molliamohttps://t.co/k5a5a9MUqL
— Matteo Renzi (@matteorenzi) February 9, 2020