Il 2 febbraio viene celebrata la Presentazione del Signore al tempio, conosciuta anche come festa della Candelora. Come viene narrato nel Vangelo secondo Luca, 40 giorni dopo la nascita di Gesù, Maria e Giuseppe si recano al Tempio di Gerusalemme. Secondo la legge mosaica, infatti, ogni primogenito era considerato offerto a Dio e i genitori dovevano riscattarlo con un’offerta di sacrificio. Inoltre, sempre secondo la legge di Mosè, dopo il parto le donne dovevano purificarsi. L’atto doveva avvenire dopo 40 giorni se il figlio era maschio oppure dopo 66 se si trattava di una femmina.
Il Bambino viene quindi portato al Tempio per adempiere alla legge mosaica e qui incontra Simeone. Il vecchio riconosce subito in Gesù il Messia e annuncia che sarà luce per tutti i popoli e gloria per Israele. Simeone profetizza anche la sofferenza della Vergine Maria, che avverrà durante la Passione del figlio. Luca narra anche di un altro incontro, quello con la profetessa Anna. Anche lei riconosce il Messia e annuncia pubblicamente la sua venuta.
Gli incontri con Simeone e Anna
Attraverso gli incontri con Simeone e Anna, la Presentazione di Gesù al Tempio rappresenta il riconoscimento di Cristo da parte dell’umanità. Nel Vangelo, Luca non parla mai dell’offerta fatta per riscattare il Bambino. Ciò significa che, fin dalla sua nascita, Gesù è stato consacrato a Dio Padre. Tra l’altro, per la Chiesa Cattolica Maria non avrebbe avuto bisogno di una purificazione. Dunque, il suo gesto assume ancora di più un senso di rispetto verso la legge religiosa. Anticamente la festa veniva celebrata il 14 febbraio, ossia 40 giorni dopo l’Epifania. Nel VI secolo, però, Giustiano la spostò alla data odierna del 2 febbraio.
Inizialmente la festa aveva un carattere mariano, al centro della celebrazione c’era la purificazione della Vergine Maria. Poi con la riforma liturgica del Concilio Vaticano II viene data centralità a Gesù. In Oriente la festa viene chiamata “Hypapante”, che significa incontro. Di fatti, viene data particolare importanza agli incontri con Simeone e Anna, i quali riconoscono il Messia.
La festa della Candelora
In Italia, la festa è conosciuta anche con il nome di Candelora. Il nome deriva dal fatto che, durante la celebrazione liturgica, vengono accese e benedette le candele, simboli di luce. Come dice Simeone quando incontra il Bambino, infatti, Cristo è la luce che illumina le genti. La Candelore è una festa che, oltre ad essere intrisa di carattere religioso, è molto legata alle tradizioni. Soprattutto in passato, le persone conservavano per tutto l’anno la candela accesa dal sacerdote durante le celebrazioni, poiché pensavano avesse effetti benefici sulla casa e sui membri della famiglia. Inoltre, nel giorno della Candelora veniva previsto il tempo dei mesi successivi.
In ogni zona d’Italia esistono proverbi a riguardo: ci sono posti dove si dice che se il 2 febbraio c’è il sole allora l’inverno sarà corto, altri dove al contrario si pensa che se quel giorno il tempo sarà brutto allora la primavera è alle porte. In molte città, la Presentazione del Signore è legata anche alle celebrazioni di San Biagio che, invece, è il 3 febbraio. Con le candele benedette per la Candelora, si compiono i riti liturgici per il Santo.
Gli altri Beati di oggi
Condividono la festa della Presentazione del Signore: San Floscolo; San Lorenzo; San Burcardo; Beato Simone Fidati; Beato Pietro Cambiani; Santa Caterina de’ Ricci; Santa Giovanna di Lestonnac; San Nicola da Longobardi; Beato Stefano Bellesini; San Giovanni Teofane Vènard; Beata Maria Caterina Kasper; Beato Andrea Carlo Ferrari; Beata Maria Domenica Mantovani.