La Presentazione di Gesù al tempio è celebrata il 2 febbraio, chiudendo ufficialmente i festeggiamenti del santo Natale e iniziando la preparazione pasquale. La festa è nota anche come Candelora in quanto in tutte le chiese viene solennemente celebrata benedicendo le candele, che illuminano simbolicamente il cammino dell’uomo. La scelta del 2 febbraio è legata rigidamente alle Sacre Scritture, secondo le quali 40 giorni dopo la nascita del figlio maschio, il nascituro doveva essere portato al Tempio di Gerusalemme e qui presentato nel corso di una cerimonia pubblica. Questo rito coincide anche con l’atto di purificazione della donna che, per quaranta giorni (sessantasei in caso di figlia femmina) dopo il parto era considerata impura dello stesso sangue mestruale. Gesù Bambino dunque e la Vergine Maria fanno così il loro ingresso al tempio dove pare ci fossero ad accoglierli la profetessa Anna e il sacerdote Simeone. Quest’ultimo riconosce subito nel Bambinello il Messia, la luce del mondo e preannuncia a Maria il dolore devastante che, come una spada, le trafiggerà il cuore. Inizialmente la Presentazione di Gesù al tempio si celebrava il 14 febbraio, fino a quando Giustiniano nel VI secolo la anticipa al giorno 2 dello stesso mese.



Presentazione di Gesù al tempio, la Candelora ad Acquaviva Collecroce

Ad Acquaviva Collecroce si celebra la Candelora, per la presentazione di Gesù al tempio, col Bacio al Bambinello al termine delle funzioni liturgiche e della benedizione delle candele. A Castrocielo si svolge una suggestiva processione sul Monte Asprano mentre a Rapolla, in Basilicata, va in scena La Diana, una chiassosa sveglia notturna che rievoca la devastazione che nel 1254 colpì Galvano Lancia. La Festa delle Stuzze invece anima Fiuggi che si illumina di cataste in legno di ginestra e fuochi d’artificio sin dalla sera del 2 febbraio.



Il patrono di Tarzo

La Candelora è patrono di Tarzo, nel trevigiano, borgo assai piacevole soprattutto dal punto di vista naturalistico. Oltre infatti alla colorata Via dei Muralis che anima il borgo a partire da Piazza IV Novembre, da Tarzo è facile raggiungere il Parco dei Laghi di Revine e Tarzo. Si tratta di un’area naturalistica, sita tra le colline trevigiane nel cuore della Valmareno, dalla flora e fauna tipicamente lacustre, visitabile tramite ecologiche passerelle in legno e torrette di avvistamento. Molto interessanti sono i resti dei castrum romani e medioevali in località Corbanese di Tarzo, ma soprattutto il famoso Molinetto della Croda, edifico del XVI secolo abbarbicato alla roccia e sito ad appena 9 km dal centro di Tarzo.



Gli altri Beati di oggi

Il 2 febbraio si celebrano anche i santi Sicaria di Orléans, Lorenzo di Canterbury, Martiri di Ebstorf, Nicola da Longobardi, Maria Caterina Kasper, Caterina de’ Ricci, Giovanni Teofane Venard, Giovanna de Lestonnac, Flosculo di Orleans, Feoca, Bernardo da Corbara, Brucando di Würzburg, Adalbaldo e i beati Colomba Osorio, Andrea Carlo Ferrari, Pietro Cambiani da Ruffia, Maria Domenica Mantovani, Simone Fidati da Cascia, Stefano Bellesini e il Tshimangadzo Samuele Benedetto Daswa.