IL PRESEPE DI NATALE: COS’È, QUANDO SI FA E QUALI TRADIZIONI
È tempo di Natale! L’attesa dell’Avvento è quasi termina e nelle case dei credenti sparse in tutto il mondo non può mancare il Presepe di Natale, la straordinaria rappresentazione della nascita di Gesù Bambino nella capanne di Betlemme che tra statuine, figure, grafiche più o meno umili, è giunta fino ai nostri giorni. Ebbene, forse non tutti sanno che il Presepe di Natale nella sua forma “simbolica” prende origine nientemeno che da San Francesco: nel XII secolo infatti le rappresentazioni sacre ancora non erano previsti in chiesa e per questo il Santo Poverello chiese al Papa il permesso di poter celebrare una Santa Messa all’aperto. San Francesco nel 1223 celebrò il Natale a Greccio (provincia di Rieti) evocando in forma di rappresentazione “umana” la memoria di Betlemme: contadini-pastori che accorrono alla grotta, animali vicino alla mangiatoia di paglia (un bue e un asinello in rappresentanza di tutti gli altri, seguendo alcuni testi “non canonici” della tradizione cristiana) e l’intera rappresentazione del Natale del Signore con tanto di Sacra Famiglia fatta da figuranti e fedeli.
Da quel momento in poi, la rappresentazione piacque a tal punto che oltre al Presepe (dal latino greppia, mangiatoia o anche recinto dove chiudere il bestiame) vivente si iniziò la tradizione del Presepe non vivente all’interno delle case. Un modo per ricordare e celebrare la venuta del Bambin Gesù nel proprio focolare domestico. Dopo San Francesco, la tradizione del Presepe in Italia e nel mondo la dobbiamo tutta ad Arnolfo di Cambio: lo scultore e architetto conosciuto per avere realizzato il progetto della facciata del duomo di Firenze, ma anche l’ideatore del primo presepe italiano con i personaggi fatti di piccole statuine. In origine furono 8 le statuine lignee che rappresentano la Natività e i Magi e l’opera è tutt’oggi conservata nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Tradizionalmente oggi il Presepe viene preparato all’inizio dell’Avvento, con due “aggiunte” fondamentali da fare nel corso del periodo natalizio: la notte tra il 24 e il 25 viene aggiunto il piccolo Gesù appena nato nella mangiatoia; mentre il 6 gennaio davanti alla grotta di Betlemme vengono posizionati i tre “Re Magi” giunti fin da Oriente per ammirare la venuta del Figlio di Dio.
STATUINE PRESEPE DI NATALE: COSA NON DEVE MAI MANCARE
Come spiega Papa Francesco nella Lettera Apostolica “Admirabile signum” del 2019 sul significato e il valore del Presepe di Natale, «Il mirabile segno del presepe, così caro al popolo cristiano, suscita sempre stupore e meraviglia. Rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia. Il presepe, infatti, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura. Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo. E scopriamo che Egli ci ama a tal punto da unirsi a noi, perché anche noi possiamo unirci a Lui».
Un “mirabile segno” che giunge fin nei giorni nostri con diverse e svariate rappresentazioni, personaggi e aggiunte d’ogni sorta a seconda della tradizione singola del territorio o anche della semplice famiglia (per chi vi scrive, ad esempio, non può mancare nel proprio Presepe una piccola statuina con una maglia rossonera… e non è il Foggia!, ndr). Ma cos’è che non può davvero mancare in ogni Presepe che si rispetti? 9 statuine devono esserci per forza altrimenti il Presepio non ha senso d’essere: si tratta ovviamente di Gesù Bambino, Maria la Madonna, Giuseppe, il bue, l’asinello, i 3 Re Magi (Gaspare, Melchiorre e Baldassarre). Personaggi che aiutano a costruire il contorno più adeguato e strettamente natalizio sono poi gli angeli attorno alla capanna, i pastori con relative pecorelle, le guardie romane che su ordine di Erode cercavano il bimbo della profezia e il popolo di suonatori, artigiani e semplici “curiosi” che seguendo la Stella Cometa in cielo giunsero fino a Betlemme.