ISAAC HERZOG, PRESIDENTE DI ISRAELE DA BRUNO VESPA: “HAMAS È COME L’ISIS”
«E’ cominciato con Israele, con gli ebrei, ma non finirà mai lì. L’Europa sarà la prossima»: è netto il Presidente di Israele Isaac Herzog, intervistato il 31 ottobre da Bruno Vespa per “Porta a Porta”. La guerra in corso in Medio Oriente contro le azioni terroristiche di Hamas non solo è necessaria per Tel Aviv ma è l’unico atto da opporre all’avanzata del terrorismo fondamentalista, ribadisce il Presidente laburista che pure ha avvallato l’offensiva via terra del Governo di unità nazionale presieduto da Bibi Netanyahu dopo gli attacchi del 7 ottobre.
«L’Europa sarà la prossima ed è per questo che stiamo combattendo una battaglia per conto del mondo intero», rileva Herzog spiegando come quanto avviene in Terra Santa in queste settimane è «un vero test di cosa potrebbe affrontare l’Europa se non ci sosterrà con fierezza in modo da poter sradicare il nemico come abbiamo fatto con l’Isis». Parlando delle cellule di Hamas nella Striscia di Gaza, il Presidente israeliano lo dice senza mezzi termini: «Hamas è la forza più antiliberale del mondo, come Isis, uccide persone della comunità Lgbtq, è contro qualsiasi diritto umano e libertà civili: chi protesta lo fa anche contro tutto questo. Questa è la tragedia che è caduta su di noi, odiano talmente gli ebrei che non vogliono ascoltarci».
“IN QUESTA GUERRA DI CIVILTÀ MI ASPETTO PAROLE FORTI DA PAPA FRANCESCO”: COSA HA DETTO IL PRESIDENTE D’ISRAELE
È durissimo Herzog da “Porta a Porta” nel parlare anche delle democrazie liberali progressiste e in generale della sinistra mondiale che accusa Israele e non prende le parti contro Hamas: episodi come le manifestazioni nelle università statunitensi contro lo Stato ebraico, dimostrano «l’immensa ipocrisia e il fallimento delle voci liberali di sinistra che non capiscono qual è la realtà del mondo». Herzog nota un grosso aumento del vento dell’antisemitismo nel mondo e non teme il “paragone” con i tempi terribili della Shoah: «Sappiamo dal passato che si inizia sempre dando la colpa agli ebrei. Tutti conosciamo la storia».
Una cosa deve essere chiara – ha spiegato ancora il Presidente Herzog in collegamento con Bruno Vespa – «questa è una battaglia per le intere democrazie occidentali. Bisogna capire che se non ci fosse Israele la prossima sarebbe l’Europa perché noi abbiamo visto una tale atrocità, un tale odio, una tala barbarie, che è inaccettabile secondo qualsiasi norma umana». Herzog non la chiama guerra di religione bensì ritiene che vi sia molto di più in gioco nello scontro con Hamas in Medio Oriente: «ci troviamo di fronte a un fenomeno in cui c’è una civiltà di odio che non ha nulla a che fare con il conflitto tra ebrei e musulmani o tra cristianismo e islam, ha a che fare con una cultura di brutalità e di odio che proviene dall’Isis o da Hamas, da al Qaeda, che cercano di conquistare il Medio Oriente sostenuti dall’Iran». Il leader israeliano parla poi del rapporto con la Chiesa Cattolica e in particolare sottolinea l’amarezza di non aver ancora ricevuto parole “nette” di condanna agli attacchi palestinesi da parte di Papa Francesco: «Mi aspetto che tutte le voci morali del mondo siano molto ferme, ci tengo a sentire una dichiarazione molto forte anche dalla Santa Sede». Herzog ha ricordato poi la situazione molto difficile per i cristiani in Medio Oriente – «che io ho protetto personalmente» – e per questo conclude «Ci tengo a sentire sua santità il papa che fa una dichiarazione chiara sui bambini che sono lì a Gaza, ci sono 30 bambini, neonati di nove mesi che sono stati rapiti. Chi può giustificare in qualche modo questo orrore?».