È giallo sull’improvvisa morte di Ravil Maganov, presidente del consiglio di amministrazione di Lukoil. Maganov sarebbe precipitato dalla finestra al sesto piano di un ospedale a Mosca, secondo quanto hanno riferito l’agenzia di stampa russa Ria Novosti e altri media come Rbc e Interfax. La notizia è stata citata da fonti anonime. L’ospedale da cui è precipitato Maganov è la cosiddetta “Clinica del Cremlino”, la stessa in cui era ricoverato anche Mikhail Gorbaciov prima della sua morte avvenuta pochi giorni fa, martedì 30 agosto.
L’agenzia russa Ria Novosti non ha rilasciato specifiche sulle circostanze della morte del presidente di Lukoil, il secondo produttore di petrolio in Russia. L’azienda stessa ha invece rilasciato un comunicato che spiega come Ravil Maganov sia morto come conseguenza di una “grave malattia”, sulla quale però non ha fornito ulteriori dettagli. Secondo il canale Telegram Mash, che avrebbe fonti nelle forze di sicurezza di Mosca, Ravil Maganov si trovava in cura presso la “Clinica del Cremlino” per alcuni problemi al cuore e perché aveva ricevuto una diagnosi di depressione. Il decesso di Maganov presenta dunque numerosi punti oscuri, a partire dalle cause della morte, su cui si attendono eventuali dichiarazioni e chiarimenti da parte di Mosca.
Morto Ravil Maganov presidente di Lukoil, l’azienda era contraria all’invasione dell’Ucraina
Ravil Maganov era impiegato presso Lukoil fin dal 1993, come puntualizza l’agenzia Reuters, due anni dopo la nascita dell’azienda ora tra i leader del settore petrolifero russo. Maganov si era occupato inizialmente di supervisionare la raffinazione, la produzione e l’esplorazione petrolifera, fino a diventare presidente del consiglio di amministrazione nel 2020. La Lukoil aveva invocato nel mese di marzo la cessazione immediata della “operazione militare speciale” in Ucraina e aveva auspicato una risoluzione pacifica del conflitto attraverso i mezzi diplomatici e i negoziati.
Il fratello di Ravil, Nail Maganov, è a capo di un’altra azienda petrolifera russa, la Tatneft. Ravil Maganov era anche un collaboratore stretto di Vagit Alekperov, tra i fondatori di Lukoil ed ex viceministro del petrolio, costretto alle dimissioni nel mese di aprile scorso, dopo che il Regno Unito aveva imposto il congelamento dei suoi beni e il divieto di ingresso nel Paese.