PRESIDENZIALISMO O PREMIERATO? LA PROPOSTA DI CASSESE

Presidenzialismo all’americana? Semi-presidenzialismo alla francese? Premierato all’inglese? I punti di domanda restano ma secondo Sabino Cassese – presidente emerito della Consulta – alla vigilia della stagione di riforme inaugurata dal Governo Meloni si può trovare un giusto compromesso che garantisca da un lato più coesione e durata ai Governi, dall’altro la garanzia e il rispetto della Costituzione. Nell’intervista a “La Repubblica” l’ex Ministro del Governo Ciampi prova a fare il punto fra le tante ipotesi sulle riforme costituzionali che domani la Premier Giorgia Meloni discuterà davanti alle opposizioni (dalle 12.30 fino alle 18.30 a Palazzo Chigi, ndr).



«Presidenzialismo o Premierato? Guardiamo la sostanza delle cose: abbiamo avuto 68 governi in 75 anni e le coalizioni faticano a parlare con una voce sola. Al vertice del nostro esecutivo c’è quindi un problema di durata e di coesione». Secondo Cassese non è tanto una questione di poteri in mano a Palazzo Chigi, in quanto già ora è un centro di potere enorme con i Governi che negli ultimi anni hanno assunto «la funzione legislativa». Il punto semmai, sottolinea l’ex n.1 della Corte Costituzionale, «è come assicurare più durata e più coesione». La “ricetta” proposta da Sabino Cassese è una sorta di punto di incontro tra diverse teorie: «Basterebbe scrivere in Costituzione che il governo ha una durata, può essere sostituito solo con una sfiducia costruttiva, e pensare a un premier non come primus inter pares, ma in grado di dismettere i ministri». Con questa particolare riforma ancora tutta da ipotizzare, il Presidente della Repubblica manterrebbe un potere di «orchestrazione» con gli stessi poteri di adesso, «Un direttore di orchestra non suona, ma si assicura che gli orchestrali seguano lo spartito, in questo caso la Costituzione e le leggi della Repubblica». Secondo Cassese, l’obiettivo primario della Premier Meloni «è rendere più stabile l’esecutivo, bisogna lavorare per questo: quanto alle formule, ce ne possiamo inventare di nuove. L’ha detto a dicembre l’attuale presidente del consiglio»



RIFORME E GOVERNO MELONI, PARLA SABINO CASSESE

L’importante è che si riesca a mantenere un compromesso tra la necessità di durata e coesione dei Governi con la tenuta costituzionale dei poteri: «nessuno vuole più un Mussolini, o anche l’uomo solo al comando. Le democrazie sono organismi, non meccanismi. E quindi naturalmente servono dei bilanciamenti, delle autocorrezioni dell’organismo. Anche quello umano ha anticorpi. Bisognerà aumentare il tasso di policentrismo, pensare ad una maggiore pluralizzazione dei poteri, come bilanciamento, e ridare la funzione legislativa al Parlamento, assicurando più sollecite procedure di approvazione».



Sempre nella lunga chiacchierata con “Rep” è Sabino Cassese a proporre il rafforzamento delle Regioni e dei Comuni: «Ce ne sono altri. Certo è che non possiamo impedire al governo di governare». Occorrono strutture esecutive che funzionino sempre meglio, rileva ancora l’esperto giurista, «Abbiamo avuto più morti per Covid di Francia, Germania e Russia, e poco meno degli Stati Uniti. Li rapporti alla popolazione di questi Paesi. Cosa significa se non un atto d’accusa nei confronti della nostra sanità? E intanto i giornali dedicano cinque pagine all’incoronazione di re Carlo e seguono quotidianamente la storia di JJ4. L’Italia è penultima in Europa per numero di laureati. E metà Paese è composto di analfabeti in senso proprio, analfabeti di ritorno e funzionali. E intanto l’attenzione è concentrata sull’orso».