IL COSTITUZIONALISTA LANCHESTER: “RIFORME, NON CI SONO RICETTE PRECOSTITUITE”
L’indomani delle prime consultazioni del Governo Meloni con le opposizioni sul tema cardine delle riforme, il costituzionalista Fulco Lanchester ha raccontato al “Corriere della Sera” le sue impressioni circa le tre opzioni emerse dai colloqui con i partiti del Centrosinistra (Presidenzialismo, Semipresidenzialismo e Premierato). «Ricette precostituite non esistono. Ma ci sono vari interventi che si possono compiere», rileva l’esperto di Costituzione che comunque condivide l’urgenza e l’approccio dell’esecutivo sull’intendersi per le “regole del gioco”.
Secondo Lanchester occorre modificare al più presto anche il sistema elettorale in quanto «oramai si fonda sulla nomina dei candidati da parte del “capo” politico, lasciando spazio minimo alla selezione dell’elettore». Se sul Presidenzialismo il costituzionalista si dice in “linea” laddove venga garantito stabilità ai governi futuri, sul Premierato i dubbi sono maggiori: «dovrebbe prevedere le elezioni dirette dell’Assemblea parlamentare e del presidente del Consiglio, o premier, e dovrebbe favorire un governo di legislatura». Più noto con il nome di “Sindaco d’Italia” – appoggiato dal Terzo Polo di Renzi e Calenda – la riforma sull’elezione diretta del Capo del Governo è stata già sperimentata in Israele negli anni ’90 ma «velocemente accantonato».
“SINDACO D’ITALIA? IRREALIZZABILE, RISCHIO DEL TIRANNO”: COSA DICE L’ESPERTO
Per Lanchester tanto la formula del Premierato visto in Israele quanto quello attuale inglese hanno diverse spigolature: «quella in Gran Bretagna è una formula basata su un sistema elettorale maggioritario a un turno solo e un sistema bipartitico con formazioni che si rispettano reciprocamente. Di solito è il risultato elettorale che indica al Sovrano il premier: il leader del partito vincente». Quando però nel 1993 venne varata la legge elettorale sulle Elezioni Comunali, rimasta intatta fino ad oggi, ecco che si decise di non estenderla anche per le Politiche: il motivo, spiega il costituzionalista raggiunto dal “Cornerà”, è perché «si temeva portasse ad un tiranno».
In merito alla formula del Semipresidenzialismo visto in Francia, il sistema per Lanchester «si fonda su un sistema elettorale maggioritario a doppio turno in collegi uninominali e forti meccanismi di stabilizzazione», ma resta comunque da valutare e studiare attentamente per il caso italiano, specie pensando che in questo modo non si avrebbe più il ruolo di Presidente “garante” della Costituzione. Tema finale quello sull’Autonomia differenziata, con Lanchester che sottolinea così il proprio giudizio in merito alle misure studiate dal Centrodestra: «Non è una riformetta. Un regionalismo differenziato dà alle Regioni più abbienti, maggiori possibilità di intervento. Il pericolo insito nel nuovo regionalismo è che i cittadini delle Regioni più sviluppate siano più uguali degli altri».