«Tutto il personale scolastico è impegnato per la riapertura delle scuole, prevista per il 4 settembre. E’ evidente, però che per riaprire in sicurezza è necessario che alcuni problemi vengano risolti. A quanto sappiamo, la consegna dei banchi monoposto è in grave ritardo»: tuonano i presidi nel giorno in cui il Governo con una maxi conferenza stampa ha scommesso l’intero sistema Paese proprio sulla riapertura della scuola al 14 settembre. Il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, non da oggi però denuncia i tanti dubbi e incognite legate alla ripresa delle attività scolastiche a livello nazionale: «Queste difficoltà devono trovare immediata soluzione», come ad esempio il tema delle aule «perché gli enti locali non le hanno reperite ovunque, e l’assegnazione piena dell’organico, ovvero dei docenti da assumere per assicurare il servizio». Infine, l’ultimatum lanciato alla politica dallo stesso Giannelli, portavoce dei dirigenti scolastici nazionali «Se queste difficoltà non troveranno immediata soluzione, è oggettivamente difficile pensare che il termine del 14 settembre sia rispettato ovunque. E’ opportuno dunque valutare, sulla base di accordi tra enti locali e consigli di istituto, la possibilità di ragionevoli differenziazioni locali».



LA REPLICA DI CONTE E AZZOLINA

«Basta allarmismi», ha invece introdotto la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina nella conferenza stampa organizzata a Palazzo Chigi alla presenza del Presidente del Consiglio Conte e degli altri Ministri De Micheli e Speranza. «A scuola ci sono delle regole, delle misure sanitarie, ma anche adulti preparati. La scuola è il luogo meno rischioso. L’unica via – ha continuato la titolare Miur – è garantire una grande alleanza con le famiglie. Dobbiamo essere tutti responsabili»; sulle strutture invece, la Azzolina ammette come ancora oggi 50mila studenti siano “senza aula” allo start della scuola il 14 settembre: «erano un milione a giugno…ora non significa che non andranno a scuola. Andranno anche senza il metro di distanza, ma mettendo la mascherina per questo inizio di anno scolastico. Sono comunque situazioni che stiamo risolvendo, grazie ad altri 100 milioni di euro per prendere in affitto altri locali e grazie agli accordi con teatri, parrocchie o scuole paritarie». È poi lo stesso Premier Conte a replicare a distanza ai presidi, pur ringraziandoli per il grande lavoro svolto in questi mesi (come docenti, famiglie e operatori scolastici): «Grazie al nostro lavoro l’anno scolastico comincerà regorlamente. Per ripartire bene occorrerà uno sforzo collettivo e mettiamo già in conto che ci saranno nuovi contagi a scuola». In merito all’arrivo nelle scuole, Conte spiega come sarà previsto un orario scaglionato per evitare assembramenti, «questo lo decideranno i dirigenti scolastici, le scuole hanno già quantitavi sufficienti di gel e mascherine per affrontate i primi giorni. Abbiamo predisposto la consegna di 11 milioni di mascherine chirurgiche gratuite per studenti e personale». Chiosa finale sui banchi, dove Conte annuncia «in soli due mesi abbiamo reperito 2,5 milioni di banchi nuovi. Alcuni di questi sono stati già distribuiti, continueremo in tutto il mese di settembre. Il programma di consegne finirà entro ottobre».

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