Dopo aver inviato al presidente Mattarella la Petizione Italiana, ora inoltrata anche all’Onu, il geologo ha spiegato: “Non sento di avere alcun sassolino da togliermi. Del presidente Mattarella ho altissima stima e ammirazione. Il fatto è che la scienza, cioè la costatazione dei fatti per come essi sono, ci dice che il nostro pianeta si trova in una fase calda in quanto è uscito da una fase fredda che ebbe il minimo intorno al 1690. Quindi è dal 1690 che il pianeta si scalda. E non dal 1950, come ci raccontano, con lo scopo di accreditare come necessaria la riduzione delle emissioni di CO2“.
“CO2 non va ridotta”: parla Prestininzi
Secondo Alberto Prestininzi, dunque, si parlerebbe di riscaldamento globale con il solo scopo di ridurre la CO2: a suo dire, non ce ne sarebbe affatto bisogno. Lo studioso ha spiegato a La Verità: “Non ne vedo la ragione. Questo gas, l’acqua e la radiazione solare costituiscono gli ingredienti fondamentali della vita sulla Terra. Quanto al clima, la geologia ci insegna che in tutti e quattro i periodi interglaciali degli ultimi 400.000 anni la temperatura raggiunse massimi ben superiori ai valori odierni del periodo interglaciale nel quale viviamo, e ciò sebbene la concentrazione atmosferica di CO2 sia oggi 400 ppm (parti per milione) mentre nei periodi interglaciali precedenti non avesse superato i 300 ppm. Ogni evidenza ci dice che l’influenza della CO2 sul clima è insignificante. E potrebbe anche essere benefica. Sicuramente è benefico l’effetto sulla fotosintesi: maggiore CO2 garantisce una più rigogliosa vegetazione”.
Parlando invece di energie rinnovabili, il geologo ha spiegato: “L’unica fonte rinnovabile che veramente funziona è l’idroelettrico. Il geotermico è insignificante e la biomassa sottrae spazi all’agricoltura per il cibo. Affrontare il dissesto geologico è esattamente la mia storica professione. E si affronta attraverso la prevenzione e l’adattamento, e non agendo nella vana speranza di modificare eventi che sono naturali. E invece continuiamo a sperperare risorse inseguendo il mito del solare e dell’eolico a svantaggio di azioni efficaci a prevenire gli effetti di eventi naturali che continuano a produrre disastri economici e dolore a intere comunità sol perché non ci industriamo ad adattarvici”.