Fondatore e per 15 anni direttore del Centro per la previsione, prevenzione e controllo dei rischi geologici e ambientali e direttore del programma di master su Rischio idrogeologico e rischio sismico, Alberto Prestininzi è uno degli otto promotori della Petizione italiana sul clima. Parlando a La Verità, ha dichiarato: “I dati che certificano che v’è in corso, dal 1880 a oggi, una inequivocabile diminuzione, in termini di frequenza e intensità, di cicloni tropicali. Siccome quel che scoprivo io veniva scoperto anche da altri, ho pensato fosse cosa giusta, anzi doverosa, prendere una posizione esplicita anche al di fuori della ristretta comunità scientifica”.

Dopo aver inviato al presidente Mattarella la Petizione Italiana, ora inoltrata anche all’Onu, il geologo ha spiegato: “Non sento di avere alcun sassolino da togliermi. Del presidente Mattarella ho altissima stima e ammirazione. Il fatto è che la scienza, cioè la costatazione dei fatti per come essi sono, ci dice che il nostro pianeta si trova in una fase calda in quanto è uscito da una fase fredda che ebbe il minimo intorno al 1690. Quindi è dal 1690 che il pianeta si scalda. E non dal 1950, come ci raccontano, con lo scopo di accreditare come necessaria la riduzione delle emissioni di CO2“.



“CO2 non va ridotta”: parla Prestininzi

Secondo Alberto Prestininzi, dunque, si parlerebbe di riscaldamento globale con il solo scopo di ridurre la CO2: a suo dire, non ce ne sarebbe affatto bisogno. Lo studioso ha spiegato a La Verità: “Non ne vedo la ragione. Questo gas, l’acqua e la radiazione solare costituiscono gli ingredienti fondamentali della vita sulla Terra. Quanto al clima, la geologia ci insegna che in tutti e quattro i periodi interglaciali degli ultimi 400.000 anni la temperatura raggiunse massimi ben superiori ai valori odierni del periodo interglaciale nel quale viviamo, e ciò sebbene la concentrazione atmosferica di CO2 sia oggi 400 ppm (parti per milione) mentre nei periodi interglaciali precedenti non avesse superato i 300 ppm. Ogni evidenza ci dice che l’influenza della CO2 sul clima è insignificante. E potrebbe anche essere benefica. Sicuramente è benefico l’effetto sulla fotosintesi: maggiore CO2 garantisce una più rigogliosa vegetazione”.



Parlando invece di energie rinnovabili, il geologo ha spiegato: “L’unica fonte rinnovabile che veramente funziona è l’idroelettrico. Il geotermico è insignificante e la biomassa sottrae spazi all’agricoltura per il cibo. Affrontare il dissesto geologico è esattamente la mia storica professione. E si affronta attraverso la prevenzione e l’adattamento, e non agendo nella vana speranza di modificare eventi che sono naturali. E invece continuiamo a sperperare risorse inseguendo il mito del solare e dell’eolico a svantaggio di azioni efficaci a prevenire gli effetti di eventi naturali che continuano a produrre disastri economici e dolore a intere comunità sol perché non ci industriamo ad adattarvici”.

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