I rubinetti sono aperti, ma non c’è liquidità: ogni 100 richieste di prestiti dalle imprese, le banche ne accettano appena 6. È quanto emerge da uno studio realizzato dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, che ha approfondito la questione con gli iscritti all’ordine. A fronte di 165mila richieste pervenute, dal 17 marzo al 13 maggio, al Fondo di Garanzia per i prestiti garantiti al 100% dallo Stato in favore di piccole e medie imprese, solo il 6,2 per cento sono state liquidate finora. Niente che i Consulenti del Lavoro non avevano già previsto già ad aprile. E infatti un mese dopo trovano conferma nel sondaggio condotto sul ruolo delle banche nelle misure predisposte dal governo a sostegno di imprese e lavoratori. Rispetto alla cassa integrazione, la situazione non migliora dunque con i prestiti riconosciuti nell’importo massimo di 25mila euro. E infatti i Consulenti del Lavoro segnalano che le procedure di riconoscimento e accettazione delle domande si stanno rivelando molto più complesse e tortuose del previsto.
PRESTITI A IMPRESE, 94% RICHIESTE NON (ANCORA) ACCETTATE
La maggior parte delle persone intervistate dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha riscontrato dei rallentamenti della fase istruttoria, in particolare il 69,9 per cento degli intervistati. La stessa percentuale per la richiesta di documentazione ulteriore rispetto a quella prevista dal decreto. Ma oltre la metà degli intervistati lamentano l’elevata disorganizzazione del sistema creditizio in generale, evidentemente non pronto con modulistica e procedure. C’è una parte minoritaria, ma comunque rilevante, che segnala la richiesta di apertura da parte della banca di un conto corrente (21,2%) o la proposta da parte dell’istituto bancario di prodotti finanziari diversi da quelli che sono previsti dai decreti Cura Italia e Liquidità (18,6%). Ciò nonostante ci sia la garanzia totale sui finanziamenti, in particolare i prestiti alle imprese fino a 25mila euro. Ma forse non rientrano negli obiettivi degli istituti di credito? La situazione è preoccupante pure a Napoli: secondo Il Mattino, i prestiti sono bloccati a Napoli: solo una impresa su dieci riesce a ottenerli.