Alla guida dell’università Ca’ Foscari di Venezia, Tiziana Lippiello da giovedì è uno dei tre rettori della “task force anti rivolte”, che deve studiare un piano di azione comune per le proteste più accese degli universitari e gli episodi di intolleranza. In altre parole, linee guida anti rivolte. L’idea è nata nell’incontro con la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, su proposta di Giovanna Iannantuoni, presidente della Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane). La task force «terrà il coordinamento tra tutti gli atenei rispetto alle proteste e alle risposte da dare e servirà a condividere tra noi buone pratiche. Sempre rispettando l’autonomia di ogni università, diversa per dimensioni e sensibilità». La rettrice ne parla ai microfoni di Repubblica, annunciando che «a breve» verranno stilate linee guida comuni.



«Ci vedremo già nei prossimi giorni. E lì scambieremo le nostre esperienze». Come la sua, visto che è stata contestata duramente sui muri della sua università. Ma la sua apertura al dialogo e al confronto è immutata. «Abbiamo risposto e risponderemo con la promozione di eventi sui temi che stanno a cuore agli studenti, anche sulla guerra, per fare in modo che se ne discuta, che ci sia ampio spazio per il dibattito. Il mio interesse è ribadire il ruolo dell’università, un ruolo di dialogo e di apertura nei confronti di tutti», aggiunge Tiziana Lippiello.



LINEE GUIDA UNIVERSITÀ, LIPPIELLO “PROTESTE SONO LEGITTIME MA NO VIOLENZA”

«Le proteste sono legittime, ma è importante mantenere l’ordine e la sicurezza. Per ora devo dire però che i nostri studenti sono stati abbastanza composti», aggiunge Tiziana Lippiello, a cui però i suoi studenti hanno dedicato la scritta “complice di genocidio” sulle mura del suo ateneo. «Essere ingiustamente accusati lascia sempre dell’amarezza. Specialmente quando le accuse sono non solo infamanti ma odiose. Ciò detto, non ho mai sentito il bisogno di difendermi. Sono certa che basta il mio lavoro e la mia onestà a rendere vane simili provocazioni». La rettrice dell’università veneta precisa che non ci sarà una regola aurea per la risposta della “task force anti rivolte” alle manifestazioni degli studenti: «Tutte le situazioni sono diverse e vanno valutate di volta in volta, lo ha detto anche la ministra. In generale io credo che ascoltare e dialogare sia estremamente faticoso ma noi lo abbiamo sempre fatto».



Per quanto riguarda, infine, quanto accaduto nelle ultime settimane, Lippiello riconosce «un momento certamente molto difficile», ma ribadisce la sua posizione, come quella dei suoi colleghi: «Sono naturalmente contraria a ogni forma di violenza. È una banalità anche solo doverlo ribadire. Non può esserci sopraffazione dentro l’università, come altrove. Per questo io credo serva più informazione possibile, più ricerca, condivisione e dialogo perché è questo che genera nuova consapevolezza e nuovo sapere».