Sulla piattaforma di Apple TV+ è stata pubblicata l’ottava e ultima puntata della serie tv Presunto innocente con protagonista Jake Gyllenhaal nei panni del vice procuratore Rusty Sabich accusato di aver ucciso la sua amante e collega Carolyn Polhemus (Renate Reinsve). 

Parte il dibattito in tribunale con le scaramucce dei nuovi boss della procura distrettuale Nico Della Guardia (O.T. Fagbenle), il suo braccio destro Tommy Molto (Peter Sarsgaard) e il difensore di Rusty, l’ex capo procuratore Raymond Horgan (Bill Camp). Le udienze in aula sono tese e contrastate, si alternano con le indagini parallele svolte da Rusty, i flashback della sua relazione con Carolyn e l’approfondimento di tutti i personaggi.



Il Presunto innocente Rusty è un cane bastonato che si proclama innocente, ma si scopre che la sua era una vera e propria ossessione verso Carolyn. La moglie Barbara (Ruth Negga), tradita a più non posso anche dopo aver perdonato il marito, è più che un cane bastonato. Vacilla, si sfoga con un barman, arriva a baciarlo ma poi si ferma. E Rusty s’incavola (ma che pirla, dopo tutto quel che ha combinato…).



I figli, l’adolescente Kyle e la giovane Jaden, all’inizio son arrabbiati per il tradimento del padre e nutrono qualche dubbio sulla sua innocenza, ma poi si schierano con lui.

L’ex capo e amico di Rusty, su sua richiesta, veste la toga come avvocato difensore. Crede nell’innocenza dell’imputato, ragiona con freddezza e placa spesso Rusty nei suoi eccessi.

L’accusa, nelle vesti di Tommy Molto, è implacabile, sorretto da invidia e rancore verso l’accusato, utilizza tutti mezzi per metterlo nell’angolo. È un frustrato ed egocentrico che in fondo cerca una rivincita personale.



Il procuratore Nico Della Guardia lo mette in… guardia, vuole che venga stabilita la verità senza sotterfugi.

Ho sintetizzato in maniera fredda e veloce i personaggi coinvolti in Presunto innocente, ma nella narrazione si coglie molto la loro psicologia, le angosce, i dubbi, gli obiettivi, le frenesie e le paure che umanamente vivono.

Alcuni colpi di scena si susseguono per tener alta la tensione: la notte dell’omicidio il figlio Kyle transitava davanti alla casa dell’assassinata; Raymond s’infarta in aula; Rusty decide di difendersi da solo, finendo poi per essere chiamato come testimone dall’accusa tirandosi la zappa sui piedi; la casa di Tommy Molto viene messa a soqquadro e viene trovato l’attizzatoio con cui è stata uccisa Carolyn.

L’ultima puntata di Presunto Innocente s’intitola Il verdetto e Rusty decide di arringare personalmente la sua difesa: Non ci sono prove, ma solo indizi circostanziali e la colpevolezza va pronunciata solo al di là di ogni ragionevole dubbio. Tommy Molto lo attacca pesantemente, ma son solo chiacchiere. 

L’atmosfera è tesa all’inverosimile e i silenzi di tutti, mentre attendono il verdetto, aumentano uno stato d’ansia e d’inquietudine per noi telespettatori.

La giuria lo assolve, ma non finisce qui. Se nel film con Harrison Ford si scopriva che il colpevole era la moglie Barbara, come preannunciatovi nell’articolo di presentazione, gli sceneggiatori della serie hanno avuto una libertà d’azione. Non spoilero, sappiate che vi è più di un colpo di scena.

Per chi è appassionato di legal thriller vale proprio la pena vedere Presunto Innocente.

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